Mercati – Mattinata debole per il Vecchio Continente, inflazione eurozona al 10,6%

Prevalgono le vendite tra le borse europee, mentre i future di Wall Street viaggiano poco sotto la parità dopo le perdite della vigilia. Il Ftse Mib di Milano cede lo 0,4% in area 24.430 punti, in calo come il Ftse 100 di Londra (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%) mentre resiste il Dax di Francoforte (+0,1%).

Frazionali ribassi per i derivati sugli indici americani Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq, complici i dati solidi di ieri sulle vendite al dettaglio statunitensi e gli interventi di alcuni esponenti della Fed, che hanno ridotto le speranze di un rallentamento delle strette monetarie da parte della banca centrale americana.

In particolare, Mary Daly (Fed di San Francisco) ha dichiarato che una pausa nei rialzi dei tassi di interesse è “fuori discussione”, mentre John Williams (New York) ritiene che l’istituto debba evitare di incorporare nelle sue valutazioni sui tassi i rischi per la stabilità finanziaria.

Nel Vecchio Continente sono stati diffusi i dati finali di ottobre sui prezzi al consumo dell’eurozona, in accelerazione al 10,6% annuo dal 9,9% di settembre (+10,7% la stima preliminare).

Per quanto riguarda la bilancia commerciale italiana, a settembre 2022 le esportazioni hanno registrato un incremento dell’1,6% e le importazioni una flessione dell’1,7%. Nel pomeriggio, invece, sono attese le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.

Sul Forex l’euro/dollaro scende leggermente a 1,036 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale a 139,7. Arretra la sterlina a 1,187 dollari, in attesa oggi della presentazione del piano fiscale del ministro delle Finanze inglese Jeremy Hunt.

Tra le materie prime scambiano ancora in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,4%) a 92,5 dollari e il Wti (-0,6%) a 85,1 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia nuovamente a 196 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,96%.

Tornando a Piazza Affari, riprende la corsa di Saipem (+2,1%) dopo i realizzi di ieri, sostenuta anche dall’upgrade a ‘buy’ da parte di Berenberg. In rialzo anche Campari (+1,6%) e Azimut (+0,9%), mentre arretrano Leonardo (-3,8% dopo tre sedute di guadagni), Iveco (-1,5%) e Tenaris (-1,3%).