Mercati Usa – Apertura in calo, risalgono dollaro e rendimenti Treasury

Partenza in calo a Wall Street, tra le crescenti preoccupazioni per lo stato di salute dell’economia Usa e l’attenuarsi delle speranze sulla possibilità che la Federal Reserve metta in pausa il proprio ciclo di rialzi dei tassi di interesse.

Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq lascia sul terreno l’1,4%, lo S&P 500 l’1,1% e il Dow Jones lo 0,8%.

Ad appesantire il sentiment dei mercati contribuiscono le dichiarazioni di alcuni membri della Fed che hanno allontanato l’ipotesi che l’istituto di Washington ponga fine alla propria campagna restrittiva prima del previsto.

Con l’inflazione che sta solo cominciando a mostrare segnali di rallentamento dopo aver toccato i massimi da quarant’anni e le vendite al dettaglio cresciute a ottobre al ritmo più rapido da otto mesi, i messaggi provenienti dalla banca centrale americana indicano che c’è ancora molta strada da fare per alleviare le pressioni sui prezzi.

Ieri, Mary Daly (Fed di San Francisco) ha dichiarato che una pausa nei rialzi dei tassi di interesse è “fuori discussione”, mentre per John Williams (Fed di New York) ha la banca centrale dovrebbe evitare di incorporare i rischi per la stabilità finanziaria nelle sue considerazioni.

Parole a cui hanno fatto eco oggi quelle del presidente della Fed di St. Louis James Bullard, che ha sottolineato la necessità di alzare ancora il costo del denaro preannunciando che i tassi potrebbero dover salire in un range del 5-7%.

In tale scenario, il focus degli operatori si sta sempre più concentrando sull’outlook dell’economia statunitense, con la curva dei Treasury che si mantiene invertita sui massimi da quarant’anni in un segnale che storicamente ha indicato l’orlo di una recessione.

I commenti hawkish degli esponenti della Fed hanno spinto nuovamente al rialzo i rendimenti obbligazionari, con i tassi sul decennale e sul biennale americani che risalgono di circa 8 punti base rispettivamente al 3,78% e al 4,44%.

Intanto sul Forex il biglietto verde torna a rafforzarsi nei confronti delle altre valute, con il cambio dollaro/yen risalito a 140,5 e l’euro/dollaro sceso a 1,031, dopo che i funzionari della Bce hanno detto di star considerando un ritocco dei tassi da 50 punti base, rispetto ai 75 precedenti, il prossimo mese, a conferma dei timori per le prospettive dell’economia.

In calo la sterlina a 1,178 sul dollaro, dopo che il cancelliere dello scacchiere britannico Jeremy Hunt ha presentato le linee guida del suo piano fiscale che prevede aumenti delle tasse e tagli alla spesa pubblica per complessivi 55 miliardi di sterline.

Tra le materie prime, infine, in calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,3%) a 91,7 dollari e il Wti (-1,9%) a 83,9 dollari.