Oil & Gas (-0,6%) – Positiva Tenaris (+0,5%)

Chiusura debole per le borse europee, che riprendono fiato dopo i recenti guadagni con un occhio rivolto alla situazione geopolitica e all’outlook dell’economia nell’ambito delle strette monetarie delle banche centrali.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un -0,7% a 24.531 punti. Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un -0,6%, rispetto al +0,2% del corrispondente indice europeo.

In calo le quotazioni del greggio, nonostante la diminuzione delle scorte Usa evidenziata dai dati settimanali Eia, la continua discesa del dollaro nei confronti delle altre valute e i rischio geopolitici.

Associated Press ha riferito che una petroliera battente bandiera liberiana, gestita dalla Eastern Pacific Shipping con sede a Singapore, era stata colpita dall’esplosione di un drone al largo del Golfo di Oman.

Il tutto dopo che lunedì la fornitura di petrolio in parti dell’Europa attraverso una sezione dell’oleodotto Druzhba è stata temporaneamente sospesa in seguito alla caduta di missili in Polonia.

Evento che ha riacceso le preoccupazioni su una possibile ulteriore escalation del conflitto in Ucraina, anche se le ultime ricostruzioni indicano che non si tratterebbe di un attacco russo ma bensì di razzi antiaerei ucraini.

L’ultimo flusso di notizie sul fronte geopolitico ha riacceso la volatilità nel mercato petrolifero, con gli operatori che ora attendono di vedere l’impatto delle sanzioni Ue alle forniture russe che entreranno in vigore a inizio dicembre.

Tra le big del comparto realizzi su Saipem (-2,8%) dopo i recenti guadagni, mentre ha chiuso ancora in positivo Tenaris (+0,5%). In ribasso En (-0,8%), sotto la lente dopo l’annuncio della tassa degli extraprofitti da parte del viceministro, Maurizio Leo.

Nel dettaglio il viceministro dell’Economia e delle Finanze ha anticipato la rivisitazione per il 2023 della tassa sugli extraprofitti. L’Italia si adeguerà al regolamento comunitario, che prevede la tassazione sugli utili delle società energetiche e non più il fatturato Iva. L’aliquota dell’imposta, sempre secondo le nuove regole comunitarie, potrebbe essere almeno del 33% (attualmente è del 25%).