Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore banche:
Giornata positiva per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib guadagna lo 0,9%, il Dax lo 0,4% e il Ftse 100 l’1%. A Wall Street, il Dow Jones sale dello 0,8%, lo S&P 500 dello 0,5% e il Nasdaq lo 0,1%.
BBVA (+0,7%) ha deciso di interrompere la vendita della sua attività di deposito e custodia. Il suo servizio di deposito è uno dei più grandi del mercato spagnolo, con 74,882 milioni di beni in deposito, suddivisi in 112 fondi di investimento, 298 secavas, 102 fondi pensione e 73 fondi pensione di lavoro. La sua quota di mercato è del 25%. BBVA aveva lanciato la vendita all’inizio dell’anno e aveva selezionato tre offerte (da BNP Paribas, American State Street e Caceis), ma nessuna aveva raggiunto i 1.400 milioni a cui la banca mirava.
Morgan Stanley (+0,5%) ha presentato una nuova strategia di investimenti che mira a investire 1 miliardo di dollari per sostenere le aziende che cercheranno di ridurre il totale di un gigatonnellata di emissioni di anidride carbonica entro il 2050. La strategia di private equity 1GT prevede di sostenere gli investimenti in 20-25 società in aree che includono mobilità, energia, cibo e agricoltura sostenibili, nonché economia circolare. Ogni società finanziata dovrà ridurre le emissioni di gas serra a circa 50 milioni di tonnellate entro il 2050. Morgan Stanley ha dichiarato che dal 2015 ha investito circa 600 milioni di dollari in aziende che aiutano a contrastare il cambiamento climatico.
Nella piazza finanziaria elvetica si parla di un dossier aperto da Ubs (-0,2%) per aggregare altri investitori pronti a partecipare al prossimo aumento di capitale di Crédit Suisse (-2,2%) in difficoltà. L’intento sarebbe piuttosto quello contrastare l’annunciato ingresso nel capitale azionario dell’istituto elvetico della Saudi National Bank, intenzionata ad investire 1,52 miliardi di dollari, che porterebbe a detenere il 9,9% del colosso bancario elvetico.
Ubs intenderebbe coinvolgere altri importanti attori svizzeri con l’obiettivo di raccogliere 2 miliardi di dollari, una cifra superiore a quella che metterebbero a disposizione i sauditi, impedendo loro di diventare il secondo azionista di Crédit Suisse. Tra questi figurerebbe la statunitense Harris Associates, che detiene il 10% del capitale di Crédit Suisse. Ubs non ha comunque alcuna intenzione di assorbire Credit Suisse.