Chiusura poco mossa per le borse europee, mentre Wall Street prosegue in rialzo in attesa della diffusione questa sera delle minute della Federal Reserve in cerca di segnali su un possibile rallentamento nel ritmo delle strette monetarie.
A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un -0,04% a 24.581 punti. Sopra la parità il Cac 40 di Parigi (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,2%), e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%), mentre ha chiuso piatto il Dax di Francoforte (0,0%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna l’1%, lo S&P 600 lo 0,5%, dopo aver chiuso ieri sui massimi da metà settembre, e il Dow Jones lo 0,1%, in vista della pausa di domani per la festività del giorno del Ringraziamento.
L’attenzione dei mercati resta concentrata sull’outlook della politica monetaria e sulle prossime mosse delle banche centrali, in attesa della pubblicazione oggi delle minute del Fomc, mentre domani sarà il turno di quelli della Bce.
In particolare, i verbali della Fed saranno studiati per capire quanto i policymaker siano concordi sulla possibilità che i tassi di interesse raggiungeranno un picco più alto di quanto precedentemente anticipato.
Tuttavia, in seguito agli ultimi dati che hanno evidenziato un raffreddamento dell’inflazione Usa, diversi operatori ritengono che l’istituto di Washington potrebbe ridurre l’entità dei rialzi del costo del denaro già a partire dall’appuntamento di dicembre.
Sul fronte macro, le stime preliminare di novembre dei Pmi dell’Eurozona, pur confermando la contrazione del settore manifatturiero e di quello dei servizi, hanno mostrato segnali di miglioramento legati alla riduzione della pressione sui prezzi delle materie prime.
Sul Forex il biglietto verde si indebolisce nei confronti delle altre valute, dopo che le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Usa sono aumentate oltre le attese, in un segnale di raffreddamento del mercato del lavoro. Il cambio euro/dollaro risale a 1,037 e il dollaro/yen scende a 139,7.
Tra le materie prime in forte calo le quotazioni del greggio con il Brent (-3,7%) a 85 dollari e il Wti (-4%) a 77,7 dollari, nonostante la diminuzione delle scorte Usa evidenziata dai dati settimanali Eia e mentre l’Ue sta valutando di imporre un tetto al prezzo del petrolio russo nel range di 65-70 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund arretra di circa sei punti base in area 186, con il rendimento del decennale italiano al 3,79%.
Tornando a Piazza Affari, bene in particolare Saipem (+4,9%), con gli acquisti che hanno premiato anche Cnh (+3,2%), Prysmian (+2,3%) e Amplifon (+2%). In rosso Tenaris (-2,3%), dopo il rally di ieri, e A2A (-1,9%), che oggi ha presentato l’aggiornamento del piano strategico.