Mercati – Europa fiacca a metà seduta, Milano a -0,2%

Prosegue poco mossa la seduta delle borse europee, in linea all’andamento piatto dei futures di Wall Street in attesa della diffusione questa sera dei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve.

A Milano il Ftse Mib cede lo 0,2% in area 24.530 punti. Variazioni contenute anche per il Ftse 100 di Londra (+0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,1%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%) e il Dax di Francoforte (-0,2%).

Oltreoceano, i derivati su S&P 500, Dow Jones e Nasdaq guadagnano circa lo 0,1%, con un’attesa riduzione dei volumi di scambio in vista della pausa di domani per la festività del giorno del Ringraziamento.

L’attenzione dei mercati resta concentrata sull’outlook della politica monetaria e sulle prossime mosse delle banche centrali, in attesa della pubblicazione oggi delle minute del Fomc, mentre domani sarà il turno di quelli della Bce.

In particolare, i verbali della Fed saranno studiati per capire quanto i policymaker siano concordi sulla possibilità che i tassi di interesse raggiungeranno un picco più alto di quanto precedentemente anticipato.

Alcuni operatori prevedono che la lettura dell’inflazione di ottobre inferiore alle attese potrebbe spingere l’istituto di Washington a ridurre l’entità dei rialzi del costo del denaro già a partire dall’appuntamento di dicembre.

Sul fronte macro, i dati diffusi in mattinata hanno mostrato una contrazione a novembre dell’attività del settore privato in Germania e Francia, dipingendo un quadro a tinte fosche per l’economia dell’Eurozona che potrebbe già essere in recessione.

In particolare, la stima preliminare di novembre dell’Indice PMI Manifatturiero dell’Eurozona si è attestata a 47,3 punti, al di sopra delle attese degli analisti (46 punti) e ai 46,4 punti di ottobre.

Sopra le previsioni anche l’indice Pmi Servizi a 48,6 punti (48 il consensus), in linea al mese precedente, mentre l’indice composito è pari a 47,8 punti (47 punti il consensus) dai 47,3 di ottobre.

Nonostante il tasso di contrazione sia rimasto il secondo più forte dal 2013, escludendo i mesi di chiusura per il Covid-19, l’intensità del deterioramento è diminuita grazie al calo più moderato degli ordini acquisiti, alla riduzione dei disagi sulla catena di distribuzione e al miglioramento della fiducia nei prossimi dodici mesi.

Un aspetto positivo legato all’indebolimento della domanda e ai minori disagi sulla fornitura è stato l’alleggerimento della pressione sui prezzi, soprattutto nel settore manifatturiero, che fa sperare in un allentamento nella frenata dell’economia.

Intanto sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro in area 1,03 e il dollaro/yen a 141,5. Tra le materie prime in calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,5%) a 87 dollari e il Wti (-1,3%) a 79,9 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund arretra di circa quattro punti base in area 188, con il rendimento del decennale italiano al 3,87%.

Tornando a Piazza Affari, in luce Saipem (+5,6%), con gli acquisti che premiano anche Prysmian (+1,9%), Banco Bpm (+1,6%) e Bper (+1,4%). In calo A2A (-3,2%), dopo la presentazione del piano strategico, Enel (-1,7%), Pirelli (-1,4%), Buzzi Unicem (-1,4%) ed Hera (-1,3%).