Mercati – Avvio sopra la parità dopo le minute della Fed, Milano a +0,4%

Partenza sopra la parità per le borse europee, all’indomani della diffusione dei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve e in una seduta priva della guida di Wall Street, che rimarrà chiusa per la festività del Giorno del Ringraziamento.

A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,4% in area 24.670 punti. In frazionale rialzo anche il Dax di Francoforte (+0,3%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%).

Dalle minute del Fomc è emerso come diversi banchieri siano a favore di moderare il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse, anche se alcuni hanno sottolineato la necessità di un livello finale più alto di quanto anticipato in precedenza.

Indicazioni che hanno rafforzato le aspettative di un ritocco del costo del denaro da 50 punti base nell’appuntamento di dicembre, ponendo fine alla striscia di maxi interventi da 75 punti base.

Sul fronte macro, i dati diffusi ieri negli Stati Uniti hanno evidenziato una contrazione dei Pmi servizi e manifatturiero a novembre superiore alle attese e un aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione, a segnalare un raffreddamento dell’economia.

L’agenda di oggi prevede, invece, l’indice Ifo di novembre in Germania e le minute della Bce. Intanto sul Forex il biglietto verde si indebolisce ancora nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro risalito a 1,042 e il dollaro/yen sceso a 138,8.

Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,4%) a 85 dollari e il Wti (-0,3%) a 77,7 dollari, mentre l’Ue valuta un price cap sulle forniture russe più elevato delle attese e tra i crescenti segnali di un rallentamento dell’economia globale.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 187 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,74%.

Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Saipem (+1,8%), Tenaris (+1,5%), Telecom Italia (+1,3%), Hera (+1,1%) e Snam (+1%), mentre arretrano Campari (-0,6%), Prysmian (-0,6%) e Amplifon (-0,5%).