Fervi – Raggiuge la soglia simbolica di 50 mln di fatturato

Il Gruppo Fervi ha raggiunto la soglia dei 50 milioni di fatturato, superando i circa 34 milioni previsti dal business plan comunicato agli investitori per l’intero 2022.

“Un traguardo importante non solo da un punto di vista economico, ma anche da quello emotivo. Il nostro peso sul mercato MRO (maintenance, repair and operations) cresce costantemente, consentendoci di ricoprire un ruolo sempre più da protagonista.

“Questo ovviamente ci permette di accedere a sfide e mercati fino ad oggi precluse. La nostra impronta sul mercato sta diventando importante e di questo ne andiamo fieri” ha dichiarato Roberto Tunioli, Presidente & CEO del Gruppo Fervi.

Il tutto in linea alla strategia delineata dalla società che mira ad affermarsi come player di riferimento del settore a livello europeo, attraverso un mix di crescita organica e per linee esterne.

Proprio l’attività di M&A è stata una dei principali motori dell’espansione del Gruppo negli ultimi anni, in grado di più che raddoppiare il fatturato dal 2018, anno dello sbarco a Piazza Affari.

L’acquisizione Rivit

Un processo che ha registrato una significativa accelerazione con l’acquisizione di Rivit, finalizzata nel settembre 2021, che ha consentito un deciso balzo dimensionale con il raggiungimento della massa critica di 50 milioni di fatturato.

Un deal che Tunioli ha definito “emblematico. Dopo anni di lavoro, si è concretizzata l’acquisizione che in un solo anno sta dando risultati molto positivi non solo come Rivit ma come Gruppo in generale”.

“Con questa acquisizione abbiamo notevolmente accelerato i piani di crescita presentati in sede di Ipo nonostante gli effetti della pandemia a livello globale, avendo ora davanti prospettive ancora più interessanti con il progressivo ritorno alla normalità”.

“Grazie anche a riorganizzazioni in atto ci presentiamo sul mercato in maniera sempre più omogenea apportando valore aggiunto ai nostri clienti in termini di prodotti, soluzioni e competenza”.

In seguito a tale operazione, infatti, la società ha voluto rafforzare l’immagine di Fervi Group, un’entità che racchiude quattro aziende ben distinte e identificabili (Fervi, Vogel Germany, Riflex e appunto Rivit) ma che lavorano in stretta sinergia e coordinamento, aumentando al contempo le opportunità di cross-selling.

La centralità del M&A nella strategia del Gruppo

Quest’ultima operazione conferma come l’attività di M&A continui a ricoprire un ruolo fondamentale nella strategia di Fervi, puntando ad acquisizioni in grado di migliorare la value proposition lungo le tre direttici di prodotto, canale, mercato.

“L’attività procede in maniera costante e puntuale con l’obiettivo a medio temine che ci siamo posti in passato. L’analisi e lo studio del mercato continuano alacremente, alla ricerca di opportunità per potenziali ulteriori aggregazioni” conferma Tunioli.

“La massa critica raggiunta da Fervi consente di guardare potenziali target di sempre maggiori dimensioni, continuando a valutare opportunità sempre in un’ottica di non fare turnaround. Puntiamo a rilevare aziende sane e in salute che possano da subito contribuire alla crescita complessiva del Gruppo”.

E questo anche alla luce di un settore scalabile che si presta a opportunità di consolidamento, data la presenza sia a livello italiano sia internazionale di pochissimi player di grandi dimensioni e di moltissime aziende medio-piccole.

Il tutto potendo contare su un track record di successo nel M&A che, dalla quotazione a Piazza Affari, ha visto la società finalizzare due acquisizioni di maggioranza più una di minoranza, di cui una durante la pandemia.

L’outlook 2022/2023

Per quanto riguarda l’evoluzione dei prossimi mesi, le prospettive restano condizionate dall’attuale contesto inflattivo che rischia di penalizzare i consumi, con un conseguente possibile rallentamento della domanda.

“Il gruppo prevede di concludere il 2022 con segno positivo anche se l’anno in corso, per alcuni settori di mercato, non ha avuto i risultati aspettati. Tuttavia, proprio la nostra eterogeneità di prodotti, soluzioni e mercati ci ha permesso di contrastare alcuni settori poco performanti portando soluzioni diverse ai nostri clienti”.

La società continua a monitorare l’elevato livello di incertezza che caratterizza ancora il quadro congiunturale, nonostante l’impatto limitato dell’inflazione e dello shortage di materie prime grazie alle solide relazioni con i propri fornitori che garantiscono un approvvigionamento costante.

“Le previsioni sembrano indicare una progressiva attenuazione delle criticità su disponibilità di materiale e costi di trasporto” sottolinea il Presidente & CEO del Gruppo Fervi.

“Questo, comunque, non ci fa allentare la pressione perché l’isteria degli ultimi due anni ci ha insegnato che è necessario monitorare puntualmente gli andamenti e le oscillazioni per prevenire situazioni critiche”.

Il management, inoltre, è impegnato a implementare una politica di prezzi e di controllo dei costi volta a preservare la marginalità e la solidità patrimoniale e finanziaria che contraddistingue le aziende del Gruppo.

“Le azioni che mettiamo in pista sono quotidiane con tutta la filiera, permettendoci al momento di salvaguardare sia i margini ma soprattutto di prevenire lo shortage di materiali”.

Grazie a tali azioni per mitigare l’accelerazione dell’inflazione e l’aumento dei costi delle materie prime, Fervi è quindi fiduciosa di poter continuare il proprio percorso di sviluppo in futuro, allargando la propria offerta prodotti e penetrando in nuovi mercati.

Nel suo ultimo studio di ottobre, KT&Partners ha confermato le stime per i prossimi anni, prevedendo ricavi 2022 pari a 56,9 milioni, in crescita a un Cagr 2021-25 del 14,6% raggiungendo i 67,1 milioni nel 2025.

Per quest’anno, l’Ebitda è previsto a 8,1 milioni, con un Ebitda margin al 14,2%, per poi migliorare al 16,3% nel 2025, principalmente grazie a un contesto di costi dei trasporti e delle materie prime più favorevole nei prossimi anni.

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