Utility – A ottobre output elettrico -4,6% a/a, cresce il solare (+17,6%), ma calano idrico (-36,8%) ed eolico (-35,9%)

A ottobre, secondo i dati Terna, l’Italia ha consumato complessivamente 24,6 miliardi di kWh, valore in calo del 6,6% rispetto a ottobre dello scorso anno.

Nei primi dieci mesi del 2022, la richiesta di energia elettrica in Italia è in crescita dello 0,5% rispetto al corrispondente periodo del 2021 (-0,4% il valore rettificato).

Nel dettaglio, ottobre ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi (21) e una temperatura media mensile superiore di circa 2,8°C rispetto a ottobre del 2021.

Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dall’effetto della temperatura, risultata in calo del 6,3%. La temperatura del mese di ottobre, infatti, apporta un contributo modesto alla variazione del fabbisogno elettrico.

A livello territoriale, la variazione tendenziale di ottobre è risultata ovunque negativa: -7,1% al Nord, -6,7% al Centro e -5,3% al Sud e nelle isole.

In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica di ottobre, destagionalizzato e corretto dall’effetto temperatura, risulta in flessione rispetto a settembre 2022 (-2,1%).

Sul fronte del mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 211,50 €/MWh a ottobre 2022, in calo del 2,8% rispetto a ottobre 2021 e del 50,8% rispetto a settembre 2022.

Nel mese in esame la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’85,7% con la produzione nazionale e per la quota restante (14,3%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.

La produzione nazionale netta è risultata pari a 21,3 miliardi di kWh, in diminuzione del 4,6% rispetto a ottobre 2021. Le fonti rinnovabili hanno prodotto complessivamente 6,9 miliardi di kWh, coprendo il 28% della domanda elettrica, con le seguenti variazioni rispetto a ottobre dello scorso anno: fotovoltaico +17,6%, eolico -35,9%, idrico -36,8% e geotermico -3,2%. La produzione delle fonti rinnovabili è stata così suddivisa nel mese di ottobre: 30,4% fotovoltaico, 26% idrico, 15,4% eolico, 21,6% biomasse e 6,6% geotermico.

Pur a fronte di una significativa riduzione del fabbisogno, il calo complessivo della produzione delle fonti rinnovabili e dell’import ha comportato una variazione positiva della generazione termica (+2,6% rispetto a ottobre del 2021). In questo ambito, è proseguito il programma di massimizzazione della produzione a carbone messo in atto dal Governo per il contenimento dei consumi di gas: nel mese di ottobre la produzione a carbone è cresciuta, infatti, del 56,6% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Il saldo import-export ha visto una variazione complessiva pari a -16,5%, dovuta a una diminuzione dell’import (-10,1%) e una crescita dell’export (+107,9%).

Secondo le rilevazioni Terna illustrate nel report mensile, considerando tutte le fonti rinnovabili, nei primi 10 mesi del 2022 l’incremento di capacità in Italia supera complessivamente i 2.350 MW, registrando una notevole crescita (+143%) rispetto allo stesso periodo del 2021.

La potenza massima (c.d. punta in potenza) è stata registrata mercoledì 5 ottobre ed è risultata pari a 44.676 MW (-5,3% a/a).

L’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivore’, registra una flessione del 6,1% rispetto a ottobre del 2021. Positiva la variazione dei comparti della chimica, dei mezzi di trasporto e degli alimentari, in flessione tutti gli altri settori.

Commento

Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica di settembre 2022 sono negativi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren, con il calo della produzione idroelettrica, eolica e geotermica che non è stato compensato dall’incremento dell’output fotovoltaico e termoelettrico.

I dati in esame sono negativi anche per realtà come Erg e Alerion Clean Power, focalizzate in prevalenza sulla generazione da fonte eolica.