Mercati – Proteste in Cina spaventano le borse, Milano chiude a -1,1%

Chiusura negativa per le borse europee, mentre prosegue in ribasso la seduta di Wall Street in un contesto appesantito dall’aggravarsi dei disordini civili in Cina per la sua rigida politica zero-Covid.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un -1,1% a 24.440 punti. In calo il Dax di Francoforte (-1,1%), l’Ibex 35 di Madrid (-1%), il Cac 40 di Parigi (-0,7%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%).

I tumulti in Cina sembrano complicare le aspettative sul percorso di riaperture del paese che, insieme alle aspettative di una Federal Reserve meno aggressiva sui tassi di interesse, avevano contribuito a sostenere il sentiment dei mercati nelle ultime sedute.

Le autorità cinesi hanno dispiegato una pesante presenza di forze dell’ordine a Pechino e in altre grandi città per evitare il ripetersi dei disordini avvenuti nel weekend, mentre aumentano i timori che il governo decida di introdurre ulteriori restrizioni penalizzando le prospettive per la crescita globale.

Sul fronte macro, il focus degli operatori questa settimana sarà rivolto soprattutto sui non farm payroll Usa di novembre che saranno pubblicati venerdì, in cerca di ulteriori indicazioni sulle prossime mosse dell’istituto di Washington.

Sempre in tema banche centrali, la presidente della Bce Christine Lagarde non ha escluso che i tassi di interesse siano portati in territorio restrittivo, ribadendo che l’Eurotower prenderà le proprie decisioni di riunione in riunione in base ai dati che saranno a disposizione.

Il numero uno della Fed, Jerome Powell, parlerà invece nei prossimi giorni, da cui ci si attende la conferma di un rallentamento nel ritmo delle strette sul costo del denaro pur ricordando che la lotta all’inflazione proseguirà anche nel 2023.

Sul Forex il biglietto verde torna a rafforzarsi nei confronti delle altre valute, recuperando dai minimi intraday in una seduta volatile. Il cambio euro/dollaro torna nuovamente sotto quota 1,04 a 1,038 e il dollaro/yen arretra 138,8.

Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-1,1%) a 82,8 dollari e il Wti (-0,7%) a 75,8 dollari, dimezzando però le perdite della mattinata dopo aver toccato i minimi da circa un anno in un contesto in cui i tumulti in Cina minacciano ulteriormente l’outlook della domanda di energia, aggiungendo pressioni al già fragile mercato petrolifero.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale di circa quattro punti base in area 191, con il rendimento del decennale italiano al 3,9%.

Tornando a Piazza Affari, vendite in particolare su Saipem (-3,3%), Tenaris (-2,7%), A2A (-2,5%) e Stm (-2,2%). In rialzo, invece, Iveco (+1,5%) e Leonardo (+0,8%) dopo la maxi commessa in Brasile per i mezzi blindati prodotti da Iveco e da Oto Melara, società del gruppo della difesa italiano.