Mercati – Vecchio Continente con il segno meno, Milano cede lo 0,9%

I listini europei proseguono la seduta in territorio negativo in scia alla partenza sotto la parità a Wall Street, in un clima gravato dai disordini civili in Cina per la sua rigida politica zero-Covid.

A Milano il Ftse Mib cede lo 0,9% in area 24.492 punti. In calo anche l’Ibex 35 di Madrid (-1%), il Dax di Francoforte (-0,8%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%) e il Ftse 100 di Londra (-0,3%). Oltreoceano, S&P 500 cede lo 0,6%, Dow Jones lo 0,4% e Nasdaq lo 0,3%.

Il fine settimana è stato caratterizzato da tumulti e proteste contro i lockdown in alcune grandi città della Cina, tra cui Pechino e Shanghai, in un contesto di crescente malcontento pubblico per le severe misure anti-Covid del governo.

Le rivolte in Cina sembrano complicare le aspettative sul percorso di riaperture del paese che, insieme alle aspettative di una Banca centrale statunitense meno aggressiva sui tassi di interesse, avevano contribuito a sostenere il sentiment dei mercati nelle ultime sedute.

Sul fronte macro, il focus degli operatori questa ottava sarà rivolto in particolare sui non farm payroll Usa di novembre che saranno pubblicati venerdì, in cerca di ulteriori indicazioni sulle prossime mosse di politica monetaria.

Dall’ultima riunione del Fomc di novembre, gli investitori hanno fatto i conti con una serie di dati che hanno mostrato segnali di raffreddamento dell’inflazione, alimentando le ipotesi che l’istituto di Washington rallenterà il ritmo delle strette monetarie.

Ulteriori dettagli in tal senso potrebbero arrivare dagli interventi di diversi membri della Federal Reserve in programma nei prossimi giorni, tra cui il presidente Jerome Powell, mentre oggi parleranno il presidente della Fed di New York, John Williams, e quello della Fed di St. Louis, James Bullard. In Europa, invece, è atteso in giornata il discorso del numero uno della Bce, Christine Lagarde.

Intanto sul Forex il biglietto verde si indebolisce nei confronti delle altre valute. Il cambio euro/dollaro sale a 1,044 e il dollaro/yen scende a 138,6.

Tra le materie prime in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-2%) a 82 dollari e il Wti (-1,9%) a 74,8 dollari, scivolate sui minimi da circa un anno in un contesto in cui le agitazioni in Cina penalizzano gli asset rischiosi e minacciano ulteriormente l’outlook della domanda di energia, aggiungendo pressioni al già fragile mercato petrolifero.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale di circa cinque punti base in area 193, con il rendimento del decennale italiano al 3,93%. Prevista per domani 29 novembre l’asta a medio-lungo termine di fine mese, in cui il Tesoro metterà a disposizione BTP 10 Anni (scadenza 1 maggio 2033) e CCTeu 7 Anni (scadenza 15 ottobre 2030) fino a 4,25 miliardi complessivi.

Tornando a Piazza Affari, male in particolare i petroliferi Tenaris (-3,5%), Saipem (-3%) ed Eni (-2,2%), con le vendite che colpiscono anche A2A (-1,7%) e Stm (-1,7%). In controtendenza, in particolare Leonardo (+2,3%), dopo la maxi commessa in Brasile per i mezzi blindati prodotti da Iveco e da Oto Melara, società del gruppo della difesa italiano.