Applicazione concreta dei principi di sostenibilità, standard comuni per la tracciabilità, implementazione dei progetti di eco-design. Sono le evidenze che emergono nella seconda edizione del Report annuale del Monitor for Circular Fashion e che indicano la roadmap del settore moda verso un futuro più aderente ai principi dell’economia circolare.
Il Monitor, che è parte di SDA Bocconi Sustainability Lab e powered by Enel X, la global business line di Enel dedicata ai servizi innovativi, è un osservatorio nato nel 2020 con l’obiettivo di offrire una rappresentazione costantemente aggiornata della sostenibilità del sistema moda italiano identificando i principali indicatori qualitativi e quantitativi (KPI) della circolarità, valutando i modelli di business e le loro applicazioni.
Per l’edizione 2022 del Report il Monitor for Circular Fashion ha coinvolto la propria community multistakeholder nell’analisi di due fattori in particolare: i claim di sostenibilità e i principi chiave dell’eco-design e la loro implementazione nelle catene del valore.
Il Report traccia le caratteristiche ideali di un claim di sostenibilità implementate nei progetti pilota, partendo dalle linee guida di United Nations Economic Commission for Europe (UNECE):
- essere chiaro e comprensibile;
- contenere informazioni veritiere, senza fornire ai consumatori informazioni ingannevoli sugli aspetti di sostenibilità di un prodotto, di un processo o dell’azienda;
- essere rilevante per gli aspetti di sostenibilità del prodotto, del processo o dell’azienda;
- essere affidabile e supportato da prove documentali;
- essere divulgato efficacemente per consentire al pubblico di comprendere le prove che sostanziano le dichiarazioni.
La conferma dell’importanza di applicare questi principi per i claim di sostenibilità è stata confermata anche dai risultati della Circular Fashion Survey di PwC e SDA Bocconi School of Management che ha coinvolto i consumatori delle nuove generazioni sul tema di quanto le pratiche di greenwashing della moda influenzano la volontà di non acquistare un prodotto o servizio.
L’obiettivo finale di un approccio circolare è quello di mantenere in uso prodotti e materiali conservandone la qualità e riducendo al minimo possibile l’impatto ambientale per tutto il ciclo di vita.
Per ottenere questo il Monitor, in coerenza con la proposta della Commissione Europea “Ecodesign for Sustainable Products Regulation”, ancora non specifica per il settore, ha individuato 10 principi chiave da applicare e implementare nel momento in cui si progetta un prodotto di moda circolare, radunandoli in tre macrocategorie: ciclo di vita (durabilità, riutilizzabilità, riparabilità, riciclabilità), salute e sicurezza (uso di sostanze chimiche, rilascio di microfibre) e input sostenibili (utilizzo di input rinnovabili, riciclabili o riciclati, uso efficiente delle risorse…).
Per la prima volta, questo framework di principi è stato testato e validato dal confronto con otto progetti pilota di prodotti circolari provenienti delle aziende della community del Monitor.
Alla luce degli esiti del Report, il Monitor for Circular Fashion suggerisce alcune azioni prioritarie per le aziende che vogliono essere pioniere della transizione circolare nel settore moda:
- Implementare i principi di eco-design e loro misurazione tramite KPI;
- Sviluppare uno standard comune di tracciabilità e trasparenza per claim di sostenibilità affidabili in funzione anti-greenwashing;
- Fare scale-up della circolarità attraverso l’innovazione tecnologica per accelerare la transizione;
- Fare scale-up dell’innovazione attraverso la collaborazione.
Nei prossimi mesi e anni verranno esplorate nuove catene del valore per coprire passo dopo passo tutte le catene del valore del settore Tessile, Abbigliamento, Pelle e Calzature.
Le aziende possono essere invitate a partecipare al Monitor for Circular Fashion, se soddisfano i seguenti criteri: 1) sistema di rendicontazione della sostenibilità allineato ad uno standard nazionale o internazionale; 2) disponibilità di governance per la gestione della sostenibilità; 3) allineamento agli obiettivi dell’Agenda 2030 con misurazioni periodiche.