Mercati Usa – Apertura piatta, S&P 500 sulla parità

Partenza poco mossa a Wall Street, mentre crescono le aspettative che i disordini in Cina costringeranno le autorità ad accelerare l’allentamento delle restrizioni anti-Covid. Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones cede lo 0,1%, lo S&P 500 oscilla sulla parità (-0,01%) e il Nasdaq sale dello 0,1%.

Se da una parte Pechino si è astenuta dall’annunciare qualsiasi passo concreto verso la riapertura del paese, dall’altra si è impegnata a rafforzare le vaccinazioni tra i cittadini più anziani, una mossa considerata cruciale per porre fine alle rigide restrizioni.

Un portavoce della National Health Commission ha inoltre dichiarato che i funzionari locali dovrebbero evitare misure eccessive, alimentando l’ipotesi che il governo finisca per cedere alle recenti proteste ridimensionando la propria politica zero Covid.

In tema di politica monetaria, gli operatori continuano a monitorare i commenti dei membri della Federal Reserve, con James Bullard (Fed di St. Louis) che ha avvisato che i mercati potrebbero aver sottovalutato la possibilità di tassi di interesse più elevati.

John Williams (Fed di New York) ha invece sottolineato che i policymaker hanno ancora del lavoro da fare per riportare i prezzi sotto controllo, mentre il vicepresidente Lael Brainard ha dichiarato che gli shock sull’offerta mantengono elevati i rischi inflazionistici.

Il numero uno della Fed, Jerome Powell, parlerà invece domani, da cui ci si attende la conferma di un rallentamento nel ritmo delle strette sul costo del denaro pur ricordando che la lotta all’inflazione proseguirà anche nel 2023.

Intanto sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, recuperando parte delle perdite della mattinata. Il cambio euro/dollaro viaggia a 1,033 dopo la stima dell’inflazione tedesca a novembre inferiore alle attese, mentre il dollaro/yen scambia a 138,8.

Tra le materie prime in rimonta le quotazioni del greggio, con il Brent (+2%) a 85,5 dollari e il Wti (+1,7%) a 78,5 dollari sostenuti anche dalle indiscrezioni secondo cui l’Opec+ potrebbe decidere ulteriori tagli alla produzione.

Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano risale di circa sette punti base al 3,75% e quello del biennale di circa tre punti base al 4,47%.