Mercati Usa – Previsto avvio cauto, focus su Cina e politica monetaria

I futures sull’azionario Usa oscillano intorno alla parità, preannunciando una partenza poco mossa a Wall Street mentre crescono le aspettative che i disordini in Cina costringeranno le autorità ad accelerare l’allentamento delle restrizioni anti-Covid.

Chiusura in rosso ieri per i principali indici americani, che hanno cancellato buona parte dei guadagni della settimana semi festiva di Thanksgiving. Il Nasdaq ha perso l’1,6%, lo S&P 500 l’1,5% e il Dow Jones l’1,4%.

L’azionario globale ha risentito ieri delle rivolte del fine settimane in Cina contro i lockdown, che hanno aumentato le preoccupazioni su un ulteriore rallentamento della crescita globale e su ulteriori difficoltà nelle fabbriche locali che producono beni per le multinazionali occidentali.

Se da una parte Pechino si è astenuta dall’annunciare qualsiasi passo concreto verso la riapertura del paese, dall’altra si è impegnata a rafforzare le vaccinazioni tra i cittadini più anziani, una mossa considerata cruciale per porre fine alle rigide restrizioni.

Un portavoce della National Health Commission ha inoltre dichiarato che i funzionari locali dovrebbero evitare misure eccessive, alimentando l’ipotesi che il governo finisca per cedere alle recenti proteste ridimensionando la propria politica zero Covid.

In tema di politica monetaria, gli operatori continuano a monitorare i commenti dei membri della Federal Reserve, con James Bullard (Fed di St. Louis) che ha avvisato che i mercati potrebbero aver sottovalutato la possibilità di tassi di interesse più elevati.

John Williams (Fed di New York) ha invece sottolineato che i policymaker hanno ancora del lavoro da fare per riportare i prezzi sotto controllo, mentre il vicepresidente Lael Brainard ha dichiarato che gli shock sull’offerta mantengono elevati i rischi inflazionistici.

Il numero uno della Fed, Jerome Powell, parlerà invece domani, da cui ci si attende la conferma di un rallentamento nel ritmo delle strette sul costo del denaro pur ricordando che la lotta all’inflazione proseguirà anche nel 2023.