Mercati – Europa chiude positiva in attesa di Powell, a Milano in rosso Tim (-5,2%)

Chiusura positiva per le borse europee, mentre prosegue contrastata la seduta di Wall Street in attesa questa sera del discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell che dovrebbe fornire ulteriori indicazioni sulla traiettoria della politica monetaria Usa.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un +0,6% a 24.610 punti, ben intonato come il Cac 40 di Parigi (+1%), il Ftse 100 di Londra (+1%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,5%) e il Dax di Francoforte (+0,3%).

Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,3% mentre il Dow Jones cede lo 0,4%. Lo S&P 500 oscilla sulla parità avviandosi comunque a registrare il secondo mese consecutivo di guadagni.

Al centro delle attenzioni resta la situazione in Cina, con gli investitori che sperano che Pechino possa allentare la sua rigida politica zero Covid, che ha provocato proteste diffuse in varie città del paese, alzando l’allarme sulla crescita economica globale.

Il focus di giornata è però rivolto soprattutto sul discorso del numero uno della banca centrale americana, che secondo le attese dovrebbe rafforzare le aspettative di un rialzo dei tassi da 50 punti base a dicembre pur avvisando sulla necessità di proseguire il percorso di strette monetarie.

Ad alimentare le speranze di una Fed meno aggressiva contribuiscono i dati Adp sul mercato del lavoro Usa, che hanno mostrato un rallentamento delle assunzioni negli Stati Uniti al ritmo più basso da quasi due anni.

Nel dettaglio, l’occupazione nel settore privato Usa ha evidenziato la creazione di 127 mila nuovi impieghi a novembre, al di sotto dei 200 mila previsti dal consensus e dei 239 mila della rilevazione precedente.

Sempre sul fronte macro, la lettura preliminare dell’inflazione dell’Eurozona a novembre ha mostrato un rallentamento per la prima volta da circa un anno e mezzo, offrendo un barlume di speranza in ottica delle prossime mosse della Bce.

Eurostat ha comunicato che lo scorso mese i prezzi al consumo sono diminuiti dello 0,1% su base mensile, rispetto al +0,2% previsto dal consensus e dopo il +1,5% di ottobre. Su base annua, il dato ha registrato un +10% (+10,4% il consensus) rispetto al +10,6% del mese precedente.

Sul Forex il biglietto verde recupera terreno nei confronti delle altre valute, invertendo la rotta rispetto alle perdite della mattina. Il cambio euro/dollaro scende nuovamente in area 1,03 e il dollaro/yen risale a 139,3.

Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+3%) a 86,8 dollari e il Wti (+3%) a 80,5 dollari, dopo il forte calo delle scorte Usa evidenziato dai dati Eia ma con i guadagni limitati dalla previsione che l’Opec+ mantenga invariata la produzione nel meeting del 4 dicembre.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale di circa quattro punti base in area 193, con il rendimento del decennale italiano al 3,86%.

Tornando a Piazza Affari, tonfo di Tim (-5,2%), che vede allontanarsi l’ipotesi di un’opa sulla compagnia da parte di Cassa Depositi e Prestiti. Vendite anche su Saipem (-2,2%) e Leonardo (-1,7%), mentre gli acquisti hanno premiato soprattutto Banca Mediolanum (+2,4%), Moncler (+2,2%) e Finecobank (+2,1%).