Mercati – Europa prosegue positiva, in ribasso i futures di Wall Street

Prosegue in positivo la seduta delle borse europee mentre i futures di Wall Street scambiano in ribasso, dopo il rallentamento della stretta sui tassi annunciata dal presidente della Fed Jerome Powell e l’apertura della Cina a misure anti-Covid meno rigide.

A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,5% in area 24.720 punti. In rialzo anche l’Ibex 35 di Madrid (+0,9%), il Dax di Francoforte (+0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%).

Oltreoceano, i futures sui principali indici americani cedono lo 0,2-0,3%, dopo il rally di ieri che ha portato lo S&P 500 a chiudere novembre con il second rialzo mensile consecutivo per la prima volta in oltre un anno.

Parlando a un evento del Brookings Insitution, ieri il chairman della Fed ha aperto a una moderazione nel ritmo dei rialzi dei tassi di interesse, pur avvisando che per ripristinare la stabilità dei prezzi sarà necessaria una politica restrittiva per qualche tempo.

Dichiarazioni che hanno rafforzato le aspettative di una stretta limitata a 50 punti base a dicembre, dopo quattro ritocchi consecutivi da 75 punti base, con un picco del costo del denaro previsto ora sotto il 5% a maggio.

A sostenere il sentiment dei mercati contribuiscono anche le notizie provenienti dalla Cina, dove il vice premier Sun Chunlan ha affermato che gli sforzi contro il virus stanno entrando in una nuova fase grazie all’indebolimento della variante Omicron e al maggior numero di vaccinazioni effettuate, aprendo alla possibilità di un isolamento in casa dei pazienti.

Sul fronte macro, continua la contrazione del settore manifatturiero dell’Eurozona, anche se a tassi di declino inferiori. La lettura finale di novembre del PMI manifatturiero si è attestata a 47,1, leggermente al di sotto della stima preliminare di 47,3 ma al di sopra dei 46,4 punti di ottobre.

In miglioramento anche il settore manifatturiero italiano, pur rimanendo in contrazione, con l’indice Pmi di novembre risalito a 48,4 punti dai 46,5 del mese precedente e battendo i 47 punti stimati dagli analisti.

Nel pomeriggio in Usa, da seguire il deflatore Pce di ottobre, misura rilevante per l’inflazione, l’Ism manifatturiero e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, in attesa domani dell’uscita del Job Report di novembre.

Intanto sul Forex prosegue la discesa del biglietto verde nei confronti delle altre valute, scivolato sui minimi da circa tre mesi. Il cambio euro/dollaro risale sopra quota 1,04 e il dollaro/yen scende a 136,5.

Tra le materie prime ancora in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,5%) a 87,4 dollari e il Wti (+0,6%) a 81 dollari, in scia ai segnali di allentamento della politica zero Covid in Cina e in attesa del meeting Opec+ dei prossimi giorni che fisserà i livelli di produzione per il 2023.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund arretra di circa quattro punti base in area 190, con il rendimento del decennale italiano al 3,73%.

Tornando a Piazza Affari, bene in particolare Stm (+3,8%) e Diasorin (+3%). Rimbalzo di Tim (+2,2%), dopo il tonfo di ieri innescato dalla posizione di alcuni rappresentanti del governo che hanno escluso, almeno al momento, il progetto di un’opa totalitaria per avviare la riorganizzazione dei business del gruppo. In rosso, invece, Tenaris (-2,6%), Unicredit (-2,2%), Banco Bpm (-1m5%) ed Eni (-1,2%).