Il Cda di Gequity, a seguito della riunione consiliare di aggiornamento sulle tempistiche di cessione delle quote o della liquidazione del Fondo Margot del 29 novembre 2022 del Comitato Esecutivo del Fondo e assumere le conseguenti deliberazioni più opportune in ordine al ricorso allo strumento della composizione negoziata della crisi d’impresa, prende atto che la cessione degli immobili non potrà avvenire entro il 31 dicembre 2022, bensì, più probabilmente, entro il 30 giugno 2023.
Il Consiglio, acquisita dunque “…contezza della impossibilità di realizzo della cessione
delle quote o della liquidazione del Fondo entro dicembre 2022…” ha svolto le opportune
valutazioni in merito al ricorso allo strumento della composizione negoziata.
Inoltre, il Cda è stato informato dagli Amministratori Esecutivi del fatto che Believe S.p.A., azionista di controllo di Gequity, ha avviato da qualche settimana importanti interlocuzioni con un potenziale investitore che ha manifestato il proprio interesse ad entrare nel capitale di Gequity, con l’obiettivo di acquisirne il controllo.
Le interlocuzioni hanno avuto esito positivo e sono sfociate nella sottoscrizione tra Believe S.p.A. e il potenziale investitore di un term sheet che delinea la struttura della possibile operazione di ingresso nel capitale della Società che dovrebbe realizzarsi con la sottoscrizione di un aumento di capitale in natura riservato al potenziale investitore nonché oltre all’immissione di liquidità nelle casse della Società attraverso la cessione di asset, per confermare la ricorrenza del presupposto della continuità aziendale.
Il Cda, alla luce dei due nuovi eventi sopra menzionati (mancata liquidazione del Fondo Margot entro i termini previsti e sottoscrizione del term sheet da parte di Believe S.p.A.), ha provveduto ad aggiornare il piano di cassa a fronte della rimodulazione di alcune scadenze e si troverà in squilibrio finanziario solo a partire dalla fine del mese di marzo 2023.
Il Cda, su suddetto presupposto di equilibrio di cassa fino a fine di marzo 2023, ha ritenuto opportuno di posticipare la decisione in merito al ricorso allo strumento della composizione negoziata al momento in cui risultasse evidente che l’operazione non vada a buon fine.