Mercati asiatici – Sottotono con lo sguardo sull’agenda macroeconomica

Seduta perlopiù negativa per i principali listini asiatici, dopo la chiusura incerta di Wall Street, mentre cresce l’attesa per il job report statunitense in uscita nel pomeriggio.

In Cina, Shanghai cede lo 0,3% e Shenzhen oscilla sulla parità, sottotono come Hong Kong (-0,3%) e il Giappone con Nikkei e Topix entrambi in calo dell’1,6%.

Il rapporto sul lavoro a stelle e strisce potrebbe fornire nuove indicazioni utili a formulare previsioni sul quadro di politica monetaria della Federal Reserve per i prossimi mesi.

Il tutto dopo le recenti parole pronunciate dal numero uno della banca centrale americana, Jerome Powell, secondo cui è opportuno moderare il ritmo degli aumenti dei tassi, poiché ci si sta avvicinando a un livello di restrizione sufficiente per ridurre l’inflazione, e ciò potrebbe avvenire già nella riunione di questo mese. Dichiarazioni che rafforzano l’aspettativa di un ritocco da 50 punti base dopo i precedenti quattro incrementi da 75 punti.

Powell ha comunque avvertito che sarà probabilmente necessario mantenere una politica restrittiva per qualche tempo per ripristinare la stabilità dei prezzi.

Restano intanto i timori che tali strette aumentino le probabilità di una recessione alla luce in particolare degli ultimi dati dai quali è emerso che la produzione americana si è contratta a novembre per la prima volta da maggio 2020.

Nel frattempo, sul forex, il cambio euro/dollaro oscilla a quota 1,053 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen cala in area 134,9. Tra le materie prime, il petrolio è poco mosso con il Brent (flat) a 86,8 dollari e il Wti (-0,2%) a 81 dollari.

Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Nasdaq ha chiuso a +0,1%, lo S&P500 a -0,1% e il Dow Jones ha ceduto lo 0,6%.