Mercati – Apertura fiacca per l’Europa, Milano sulla parità

Partenza debole per le borse europee, dopo le perdite registrate ieri a Wall Street tra le crescenti preoccupazioni che il recente rally dell’azionario abbia sottovalutato gli attuali rischi economici che caratterizzano il quadro congiunturale.

A Milano il Ftse Mib oscilla sulla parità (-0,01%) in area 24.540 punti. In lieve ribasso l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%), il Dax di Francoforte (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%).

Il focus degli operatori resta concentrato soprattutto sulle prossime mosse delle banche centrali, in attesa delle ultime riunioni del 2022 di Bce e Federal Reserve in programma la prossima settimana.

La crescita inattesa dell’attività dei servizi negli Stati Uniti a novembre ha alimentato i timori che l’istituto di Washington mantenga una politica restrittiva per combattere il persistere dell’inflazione.

Aumentano infatti le aspettative sul livello del terminal rate della Fed, con i mercati che ora indicano un picco oltre la soglia del 5% a metà del 2023, rispetto al range attuale tra il 3,75% e il 4%.

Intanto Pechino ha annunciato che allenterà le richieste di test Covid per la maggior parte dei luoghi pubblici, in quella che sembra un’accelerazione verso l’uscita della rigida politica contro il virus.

Ad appesantire il sentiment contribuisce però la possibilità di nuove tariffe su acciaio e alluminio provenienti dalla Cina da parte degli Stati Uniti e dell’Unione europea per cercare di combattere le emissioni di carbonio.

Intanto sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro stabile poco sotto quota 1,05 e il dollaro/yen in area 137. Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+1%) a 83,5 dollari e il Wti (+0,8%) a 77,6 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 186 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,76%.

Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Telecom Italia (+1,2%), mentre arretrano Tenaris (-0,9%), Finecobank (-0,8%), Recordati (-0,7%) ed Hera (-0,6%).