Mercati – Europa chiude in rosso, Milano la peggiore a -1,15%

Chiusura in ribasso per le borse europee, in linea all’andamento negativo di Wall Street in un clima appesantito dai persistenti timori per il rischio recessione in scia alle strette monetarie delle banche centrali.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un -1,15% a 24.265 punti. In calo anche il Dax di Francoforte (-0,7%), il Ftse 100 di Londra (-0,6%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%) e il Cac 40 di Parigi (-0,1%).

Oltreoceano, lo S&P 500 perde l’1,1%, alla quarta seduta consecutiva in ribasso, mentre il Nasdaq lascia sul terreno l’1,4% e il Dow Jones lo 0,7%.

I mercati valutano la prospettiva di un rallentamento nel ritmo dei rialzi dei tassi di interesse Usa contro gli ultimi dati macroeconomici, che hanno evidenziato come potrebbe essere necessaria una politica monetaria restrittiva per un periodo di tempo più prolungato.

Gli operatori hanno quindi rivisto al rialzo le previsioni su quale sarà il livello massimo del costo del denaro al termine del ciclo di strette della Fed, attendendosi ora un picco oltre la soglia del 5% a metà del 2023, rispetto al range attuale tra il 3,75% e il 4%.

Intanto, Fitch ha tagliato nuovamente le sue stime di crescita del pil globale per il 2023, anno per il quale si attende ora una crescita al ritmo dell’1,4% rispetto all’1,7% indicato nel rapporto di settembre.

Sulla revisione delle stime pesa il radicamento delle pressioni inflazionistiche, che si sono rivelate più persistenti del previsto e hanno costretto le banche centrali ad alzare rapidamente i tassi di interesse.

Sul Forex il biglietto verde si indebolisce leggermente nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro che si mantiene sui massimi da giugno poco sopra quota 1,05 e il dollaro/yen in ribasso a 136,5.

Tra le materie prime in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-3%) a 80,2 dollari e il Wti (-2,8%) a 74,8 dollari, con l’incertezza sullo scenario economico che controbilancia la prospettiva di un aumento della domanda in Cina in scia all’allentamento della politica zero Covid.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund arretra di circa due punti base a 184 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo al 3,63%.

Tornando a Piazza Affari, in rosso Diasorin (-3,4%), Nexi (-3,1%), Amplifon (-3%), Iveco (-2,9%), Saipem (-2,7%) e Ferrari (-2,6%). Hanno resistito alle vendite, invece, Leonardo (+0,8%), Unicredit (+0,7%) e Prysmian (+0,4%).