Mercati – Previsto avvio sotto la parità in scia al calo di Wall Street

Prevista una partenza debole per le borse europee, dopo le perdite registrate ieri a Wall Street tra l’incertezza circa le prossime mosse della Federal Reserve e le preoccupazioni che il recente rally dell’azionario abbia sottovalutato gli attuali rischi per l’economia.

Chiusura in rosso ieri per i principali indici americani, dopo che il dato sull’attività manifatturiera Usa oltre le attese ha alimentato i timori sul mantenimento di una politica monetaria restrittiva. Il Nasdaq ha perso l’1,9%, lo S&P 500 l’1,8% e il Dow Jones l’1,4%.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in positivo dello 0,2%, mentre Shanghai oscilla sulla parità e Hong Kong cede lo 0,5%.

La crescita inattesa dell’attività dei servizi negli Stati Uniti a novembre ha alimentato i timori che l’istituto di Washington mantenga una politica restrittiva per combattere il persistere dell’inflazione.

Aumentano infatti le aspettative sul livello del terminal rate della Fed, con i mercati che ora indicano un picco oltre la soglia del 5% a metà del 2023, rispetto al range attuale tra il 3,75% e il 4%.

Intanto Pechino ha annunciato che allenterà le richieste di test Covid per la maggior parte dei luoghi pubblici, in quella che sembra un’accelerazione verso l’uscita della rigida politica contro il virus.

Ad appesantire il sentiment contribuisce però la possibilità di nuove tariffe su acciaio e alluminio cinese da parte degli Stati Uniti e dell’Unione europea.

Tornando a Piazza Affari, sempre sotto i riflettori Tim. Il governo vuole ascoltare Vivendi, Macquarie e Kkr che potrebbero essere convocati la prossima settimana, con l’ipotesi di un’Opa promossa dai grandi azionisti che sarebbe una delle soluzioni su cui potrebbero essere fatte verifiche.