Mercati – Proseguono in flessione, con Milano a -0,8%

Le Borse europee proseguono in territorio negativo nella seconda metà di seduta, dopo l’apertura cauta di Wall Street, dove permane l’incertezza sulle prossime mosse della Federal Reserve.

A Milano il Ftse Mib cede lo 0,8% in area 24.360 punti. In calo anche il Dax di Francoforte (-0,8%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%) e il Ftse 100 di Londra (-0,3%). Oltreoceano, il Nasdaq lo 0,5% arretra dell’1,5%, lo S&P 500 dello 0,8% e il Dow Jones dello 0,4%.

I commenti provenienti da diversi membri della Fed nelle ultime settimane hanno suggerito un ritocco da mezzo punto percentuale nella riunione di dicembre, dopo quattro strette consecutive da 75 punti base.

La crescita inattesa dell’attività dei servizi negli Stati Uniti a novembre, unita al Job Report diffuso la scorsa settimana, ha però alimentato i timori che l’istituto di Washington mantenga una politica restrittiva più a lungo per combattere il persistere dell’inflazione.

Gli operatori hanno quindi rivisto al rialzo le previsioni su quale sarà il livello massimo del costo del denaro al termine del ciclo di strette della Fed, attendendosi ora un picco oltre la soglia del 5% a metà del 2023, rispetto al range attuale tra il 3,75% e il 4%.

Intanto, Fitch ha tagliato nuovamente le sue stime di crescita del PIL globale per il 2023, anno per il quale si attende ora una crescita al ritmo dell’1,4% rispetto all’1,7% indicato nel rapporto di settembre.

Ad essere state sostanzialmente riviste al ribasso sono le prospettive sulle due più grandi economia mondiali, Usa (dal +0,5% al +0,2%) e Cina (dal +4,5% al +4,1%). Piccola consolazione invece per l’Eurozona, dove secondo Fitch il PIL dovrebbe crescere dello 0,2% invece che scendere dello 0,1%. Migliorativa la stima per l’Italia, dove il PIL 2023 non scenderà dello 0,7% ma dello 0,1%.

Nel complesso, sulla revisione delle stime pesa il radicamento delle pressioni inflazionistiche, che si sono rivelate più persistenti del previsto e hanno costretto le banche centrali ad alzare rapidamente i tassi di interesse.

Intanto, sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro che si mantiene in area 1,05 e il dollaro/yen sostanzialmente stabile a 136,5.

Tra le materie prime in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-0,6%) a 82,2 dollari e il Wti (-0,3%) a 767 dollari, nonostante i segnali di ammorbidimento della rigida politica zero Covid della Cina, primo importare mondiale di petrolio.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si mantiene in area 186, con il rendimento del decennale italiano al 3,66%.

Tornando a Piazza Affari, vendite in particolare su Diasorin (-3,3%), Saipem (-2,8%) e Fineco (-2,6%). In controtendenza Leonardo (+1,8%).