Mercati Usa – Apertura piatta su dubbi prossime mosse Fed

Partenza cauta a Wall Street, con gli operatori che valutano la prospettiva di un rallentamento nel ritmo delle strette sui tassi contro gli ultimi dati economici, che hanno evidenziato la possibilità di una politica monetaria restrittiva per un periodo più prolungato.

Dopo pochi minuti di scambi, Il Nasdaq cede lo 0,2% e lo S&P 500 lo 0,1%, mentre il Dow Jones resiste poco sopra la parità al +0,1%.

Nonostante le perdite delle ultime tre sedute, lo S&P 500 rimane in corsa per registrare il maggior guadagno del quarto trimestre dal 1999, sebbene in dicembre abbia perso un po’ di smalto dopo il rally delle settimane precedenti.

I commenti provenienti da diversi membri della Fed nelle ultime settimane hanno suggerito un ritocco da mezzo punto percentuale nella riunione di dicembre, dopo quattro strette consecutive da 75 punti base.

La crescita inattesa dell’attività dei servizi negli Stati Uniti a novembre, unita al Job Report diffuso la scorsa settimana, ha però alimentato i timori che l’istituto di Washington mantenga una politica restrittiva più a lungo per combattere il persistere dell’inflazione.

Gli operatori hanno quindi rivisto al rialzo le previsioni su quale sarà il livello massimo del costo del denaro al termine del ciclo di strette della Fed, attendendosi ora un picco oltre la soglia del 5% a metà del 2023, rispetto al range attuale tra il 3,75% e il 4%.

Intanto sul Forex il biglietto verde si indebolisce leggermente nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro che si mantiene sui massimi da giugno poco sopra quota 1,05 e il dollaro/yen in lieve calo a 136,6.

Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,8%) a 82 dollari e il Wti (-0,8%) a 76,4 dollari, con l’incertezza sullo scenario economico che controbilancia la prospettiva di un aumento della domanda in Cina in scia all’allentamento della politica zero Covid.

Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano è stabile al 3,57% e quello del biennale al 4,39%.