Seduta contrastata per i principali listini asiatici dopo la chiusura in lieve calo di Wall Street, in attesa degli importanti appuntamenti della prossima settimana.
In Cina, Shanghai viaggia flat e Shenzhen cede lo 0,2%, mentre Hong Kong avanza del 3,3%. Giappone in flessione con Nikkei a -0,4% e Topix -0,3%.
I titoli a Hong Kong e in Cina sono stati sostenuti dall’ottimismo per un allentamento delle restrizioni COVID. I media hanno riferito che il governo di Hong Kong sta valutando la possibilità di allentare ulteriormente le misure anti-covid.
Iris Pang, capo economista per la Cina presso ING Groep NV, ha affermato che l’economia cinese dovrà affrontare ulteriori tensioni il prossimo anno nonostante l’allentamento delle restrizioni Covid. “Il settore manifatturiero nel 2023 non avrà un bell’aspetto a causa del settore delle esportazioni molto debole e di una probabile recessione negli Stati Uniti e in Europa”, ha dichiarato in un’intervista a Bloomberg Television.
Rimanendo in Asia, sul fronte macro, il PIL destagionalizzato del Giappone nel 3Q 2022 è diminuito dello 0,2% su base trimestrale, leggermente meglio del consensus e la rilevazione preliminare (-0,3% entrambi). Il dato annualizzato destagionalizzato evidenzia un calo dello 0,8%, anche in questo caso meglio delle attese (-1%) e della lettura preliminare (-1,2%).
A livello globale, intanto, cresce l’aspettativa che gli ultimi solidi dati macroeconomici statunitensi possano indurre la Fed a proseguire con la sua politica restrittiva per raffreddare l’inflazione piuttosto che optare per aumenti più moderati dei tassi di interesse.
Ciò, a sua volta, alimenta le preoccupazioni che una stretta monetaria eccessiva possa portare l’economia globale in recessione.
Ma gli operatori sono già proiettati verso gli importanti appuntamenti della prossima settimana, quali la diffusione dell’inflazione statunitense e le ultime riunioni del 2022 di Bce e Federal Reserve.
Nel frattempo, sul forex, il cambio euro/dollaro si attesta poco sopra 1,05 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen risale a quota 136,8. Tra le materie prime, il petrolio si muove in rialzo con il Brent (+1,3%) a 78,2 dollari e il Wti (+1,5%) a 73,1 dollari.
Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Dow Jones è riuscito a terminare invariato, mentre lo S&P500 ha ceduto lo 0,2% e il Nasdaq lo 0,5%.