Chiusura in modesto rialzo per le borse europee con Wall Street che sale sopra la parità dopo un’apertura sottotono.
A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un +0,3% a 24.277 punti, bene come l’Ibex 35 di Madrid (+0,8%), il Dax di Francoforte (+0,7%), il Cac 40 di Parigi (+0,5%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%).
Oltreoceano il Nasdaq guadagna lo 0,4%, lo S&P 500 lo 0,2% mentre il Dow Jones oscilla sulla parità.
Gli investitori restano intenti a valutare i segnali contrastanti provenienti dall’agenda macroeconomica mentre si raffreddano le speranze di un allentamento della stretta monetaria della Fed nella riunione della prossima settimana.
Dalle letture relative a novembre è infatti emerso che l’indice grezzo dei prezzi alla produzione (PPI) ha evidenziato un aumento dello 0,3% su base mensile, superiore al consensus (+0,2%) e in linea con ottobre (rivisto da +0,2%). Su base annua, il PPI è salito del 7,4%, più delle attese (+7,2%) dopo il +8,1% del mese precedente (rivisto da +8%).
L’indice, esclusi energetici e alimentari, è salito dello 0,4% (consensus +0,2%) dopo il +0,1% del mese precedente (rivisto da stabile). Anno su anno, l’indicatore core ha segnato un incremento del 6,2%, a fronte del +5,9% della stima e al +6,8% della rilevazione precedente (rivisto da +6,7%).
L’attenzione si sposterà ora sui prezzi al consumo Usa e sui prossimi meeting di Fomc e Bce.
Pesano intanto sul sentiment le dichiarazioni provenienti da Fondo monetario internazionale, Banca mondiale e altri istituto che hanno espresso preoccupazione per un peggioramento delle prospettive globali, nonostante le speranze che la riapertura della Cina contribuirà a sostenere la crescita mondiale.
Nel frattempo, sul Forex il cambio euro/dollaro ridiscende in area 1,055 mentre il dollaro/yen si mantiene a quota 136,4.
Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+1,3%) a 77,02 dollari e il Wti (+1,3%) a 72,42 dollari, dopo che il presidente Vladimir Putin ha affermato che la Russia potrebbe ridurre l’output.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund sale di 3 bp in area 189 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,82%.
Tornando a Piazza Affari, denaro su Interpump Group (+3%), Buzzi (+2,4%) e Prysmian (+2,2%) mentre le vendite colpiscono in particolare Stellantis (-2,5%), Leonardo (-1,6%) e Nexi (-1%).