Mercati Usa – Scivolano nel finale

Il dato macro economico sui prezzi alla produzione deraglia il tentativo di recupero dei listini americani. Wall Street reagisce inizialmente male al dato che esce più basso rispetto ad ottobre, ma superiore alle attese, ma recupera velocemente il calo dell’apertura.

I listini allungano nelle ore successive, tentando invano di mettere a segno la seconda giornata consecutiva in verde. Tuttavia nell’ultima ora, gli indici scivolano di nuovo e chiudono sui minimi intraday.

Il Nasdaq e lo S&P500 cedono entrambi lo 0,7%, il Dow Jones lo 0,9% ed il Russell 2000 l’1,2%.

Il bilancio della settimana è ancora più negativo con il Dow Jones che cede il 2,8%, lo S&P500 il 3,4% ed il Nasdaq il 4%.

Tesla e Netflix avanzano entrambe oltre il tre per cento, mentre AMD perde quasi altrettanto.

VIX in rialzo di due punti e mezzo percentuali a 22,9.

Sul mercato obbligazionario i rendimenti salgono di nove punti base sulla scadenza governativa decennale raggiungendo il 3,58%.

Tra le materie prime, seduta più tranquilla per il petrolio. L’oro nero termina poco mosso, quasi invariato, a 71,5 dollari al barile, dopo aver tentato invano un affondo iniziale al di sotto dei $70.

Prosegue, invece, il rialzo dei due principali metalli preziosi – oro ed argento – con il primo che guadagna mezzo punto percentuale ed il secondo oltre il due.

Sul mercato valutario, il dollaro si indebolisce fino a 1,058 nei confronti della moneta unica ma termina a 1,053, sfruttando la discesa dei mercati azionari.