I futures sull’azionario Usa balzano del 2-3,5%, preannunciando una partenza in forte rialzo a Wall Street dopo la frenata superiore alle attese dell’inflazione americana a novembre che rafforza le speranze di una Federal Reserve meno aggressiva.
Chiusura in rialzo ieri per i principali indici americani, che hanno recuperato terreno dopo aver archiviato la peggior settimana da settembre. Il Dow Jones ha guadagnato l’1,6%, lo S&P 500 l’1,4% e il Nasdaq l’1,3%.
A novembre i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,1% su base mensile, al di sotto dell’incremento dello 0,3% previsto dal consensus e dopo il +0,4% registrato il mese precedente.
Su base annua, il dato ha segnato un +7,1%, rispetto al +7,3% atteso dagli analisti e al +7,7% di ottobre. L’indice core ha registrato un +6% (+6,1% il consensus) dal +6,3% del mese precedente.
Si tratta della lettura più bassa di quest’anno e il quinto mese consecutivo in diminuzione, anche se ancora ben al di sopra del target del 2% della Fed, giustificando un rallentamento nel ritmo dei rialzi dei tassi di interesse da parte dell’istituto di Washington.
La banca centrale americana domani sera, al termine della due giorni di riunione, dovrebbe annunciare una stretta da 50 punti base, mentre gli operatori cominciano a interrogarsi sulla possibilità di assistere a dei tagli del costo del denaro nel 2023.
Tornando a Wall Street, nel premarket Oracle balza di circa il 4%, dopo aver riportato risultati migliori delle attese.