Clabo, società attiva nel settore delle vetrine espositive professionali per gelaterie, pasticcerie, bar, caffetterie e hotel, ha ricevuto notizia dell’annullamento da parte della Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione, del dispositivo di sequestro preventivo disposto lo scorso 13 luglio 2022 dal GIP del Tribunale di Ancona a carico della Società.
L’annullamento è stato disposto senza rinvio al competente Tribunale del Riesame con conseguente immediato dissequestro e restituzione delle somme ancora trattenute, pari ad Euro 349.132,00.
Il Tribunale del Riesame di Ancona, con ordinanza del 29 luglio u.s. aveva già revocato parte del sequestro originario confermandolo per l’importo di euro 349.132,00, collegato a un finanziamento intercompany disposto da Clabo Holding USA verso Clabo nell’ottobre del 2018, a titolo oneroso e totalmente rimborsato nel 2021.
Avverso quest’ultima parte del dispositivo, la società aveva depositato ricorso alla Suprema Corte in data 15 settembre u.s. contestando integralmente i reati ipotizzati alla base del provvedimento oltre alla sua legittimità.
Il presidente ed amministratore delegato di Clabo, Pierluigi Bocchini, ha dichiarato: “Attendiamo di leggere le motivazioni del provvedimento poiché al momento è noto solo il dispositivo. Come ho sempre affermato, il provvedimento cautelare era assolutamente privo di ogni fondamento fattuale e giuridico e l’annullamento senza rinvio da parte della Suprema Corte lo conferma. Clabo ha sempre operato in piena trasparenza nell’utilizzo dei fondi relativi ai finanziamenti erogati da Simest. Rimane l’amarezza per le energie, il tempo ed il denaro spesi in 5 mesi per dimostrare quello che oggi viene sancito dalla Cassazione e che sarebbero potuti invece essere meglio utilizzati per lo sviluppo del business e la crescita del Gruppo.”
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