Partenza poco mossa per le borse europee, in attesa della decisione questa sera della Federal Reserve e dopo la frenata superiore alle previsioni dell’inflazione statunitense a novembre.
A Milano il Ftse Mib cede lo 0,1% in area 24.630 punti. In lieve ribasso anche il Dax di Francoforte (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%).
Il report sui prezzi al consumo Usa diffuso ieri suggerisce come l’inflazione, pur rimanendo su livelli elevati, sembra aver raggiunto il suo picco, giustificando un rallentamento nel ritmo delle strette monetarie.
Questa sera la Fed dovrebbe annunciare un incremento dei tassi di interesse da 50 punti base, mentre gli operatori cominciano a ipotizzare un rialzo da 25 punti base già nell’appuntamento di febbraio.
Riviste al ribasso, inoltre, le previsioni sul livello massimo che raggiungerà il costo del denaro, ora atteso intorno al 4,85% entro maggio rispetto al 5% anticipato in precedenza e al range attuale di 3,75%-4%.
Sempre in tema banche centrali, domani sarà invece il turno della Bce, che dovrebbe seguire l’esempio della sua omologa americana optando per un incremento di mezzo punto percentuale, e della Bank of England.
Intanto sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, dopo le perdite di ieri seguite alla diffusione dei dati sull’inflazione Usa. Il cambio euro/dollaro viaggia a 1,064 e il dollaro/yen in area 135,5.
Tra le materie prime in lieve ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,1%) a 80,6 dollari e il Wti (-0,1%) a 75,3 dollari, dopo l’incremento delle scorte Usa anticipato dal report settimanale Api.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 187 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,77%.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Tenaris (+1,6%) e Unicredit (+0,8%), mentre arretrano Interpump (-0,9%), Buzzi Unicem (-0,8%) e Mocler (-0,8%).