Mercati asiatici – In attesa delle banche centrali, tengono meglio Giappone e Hong Kong

Seduta all’insegna dell’attesa per i principali listini asiatici dopo la chiusura in rialzo di Wall Street.

In Cina, Shanghai viaggia a -0,1% e Shenzhen a -0,2% mentre Hong Kong segna un +0,6%. Giappone positivo con Nikkei +0,7% e Topix +0,6%.

Gli investitori restano intenti a valutare il rallentamento oltre le attese dell’inflazione statunitense emerso dai dati diffusi ieri pomeriggio nella speranza di un atteggiamento meno aggressivo da parte della Federal Reserve.

In particolare, a novembre l’indice dei prezzi al consumo negli Usa ha registrato +0,1% su base mensile rispetto al +0,3% del consensus e al +0,4% di ottobre. Anno su anno la variazione si attesta a +7,1%, inferiore alle attese (+7,3%) e dopo il +7,7% del mese precedente.

Il dato rappresenta la lettura più bassa dell’ultimo anno e il quinto rallentamento consecutivo dell’inflazione.

Inflazione che si mantiene comunque ancora ben al di sopra dell’obiettivo del 2% della Fed ma sufficiente a giustificare un allentamento del ritmo della stretta monetaria con la previsione di un ritocco da 50 punti base da parte dell’istituto americano nel meeting che terminerà stasera.

Sempre in tema banche centrali, domani sarà invece il turno della Bce, che dovrebbe seguire l’esempio della sua omologa americana optando per un incremento di mezzo punto percentuale, e della Bank of England. Focus anche sugli appuntamenti con le autorità monetarie di Messico, Norvegia, Filippine, Svizzera e Taiwan.

Intanto, sul forex, il cambio euro/dollaro oscilla a quota 1,063 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen ridiscende in area 135,4. Tra le materie prime, il petrolio si muove in leggero calo con il Brent (-0,2%) a 80,5 dollari e il Wti (-0,2%) a 75,2 dollari.

Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Nasdaq ha guadagnato l’1%, lo S&P500 lo 0,7% e il Dow Jones lo 0,3%.