L’uscita migliore delle attese del dato macroeconomico sull’andamento dei prezzi al consumo nel mese di novembre ha messo il turbo agli indici americani in apertura delle contrattazioni.
I listini hanno raggiunto un guadagno fino al due e mezzo per cento nella prima ora per poi annullare tutto il rialzo a metà seduta e risalire di nuovo nella parte conclusiva della giornata.
Il bilancio finale vede ai due antipodi il Dow Jones (+0,3%) ed il Nasdaq (+1%) con in mezzo lo S&P500 ed il Russell 2000 che hanno segnato un progresso rispettivamente del +0,7% e del +0,8%.
Ennesima seduta in ribasso per Tesla (-4%) la quale allunga ancora la sua striscia negativa. In recupero tutti gli altri pesi massimi del settore tecnologico con Facebook (+4,8%) e Nvidia (+3,1%) tra i più attivi.
VIX in ribasso del dieci per cento a 22,5 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti interrompono la fase ascendente scivolando di dodici punti base sulla scadenza governativa decennale al 3,49%.
Tra le materie prime, seconda seduta consecutiva brillante per il petrolio che guadagna quasi il tre per cento e chiude oltre i 75 dollari al barile.
Prosegue, altresì, anche il momento favorevole dei due principali metalli preziosi – oro ed argento – i quali guadagnano entrambi due punti percentuali e proseguono il rally da inizio novembre.
Sul mercato valutario, il dollaro lascia sul terreno un’intera figura nei confronti della moneta unica scendendo a 1,065.