Mercati asiatici – Seduta in rosso con i deboli dati macro cinesi

Seduta all’insegna delle vendite per i principali listini asiatici in scia alla chiusura in ribasso di Wall Street, dopo la decisione dell’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

In Cina, Shanghai viaggia a -0,3% e Shenzhen a +0,2% mentre Hong Kong segna un -1,4%. In Giappone il Nikkei cede lo 0,4% e il Topix lo 0,2%.

L’istituto di Washington ha annunciato, come previsto, un rialzo dei tassi di interesse da 50 punti base, dopo che il report sui prezzi al consumo Usa diffuso martedì ha confermato un raffreddamento dell’inflazione.

Il presidente della Fed Jerome Powell ha affermato che la banca centrale ha una “strada da percorrere” nella sua campagna per frenare l’inflazione. I tassi previsti dai responsabili politici chiuderanno il prossimo anno al 5,1%, un livello più alto di quanto indicato in precedenza e ben al di sopra delle proiezioni di mercato.

Powell ha lasciato la porta aperta a un aumento simile alla prossima riunione di febbraio o a un passo indietro, respingendo le scommesse di un’inversione di rotta il prossimo anno.

Tornando in Asia, il sentiment negativo è stato alimentato dai deboli dati macroeconomici cinesi. I dati sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio di novembre sono risultati, infatti, inferiori alle stime degli economisti. Pechino ha anche iniettato liquidità per 150 miliardi di yuan netti attraverso i suoi strumenti di prestito a medio termine, più di quanto previsto dagli economisti.

Sullo sfondo le preoccupazioni per il COVID in Cina, dove le autorità hanno posto fine alla politica Covid Zero che ha guidato la debolezza del Paese.

Tornando in Occidente, le decisioni politiche saranno al centro dell’Europa, con la Banca d’Inghilterra e la Banca centrale europea che oggi dovrebbero seguire la mossa della Fed con aumenti dei tassi di mezzo punto. Focus anche sugli appuntamenti con le autorità monetarie di Messico, Norvegia, Filippine, Svizzera e Taiwan.

Intanto, sul forex, il cambio euro/dollaro oscilla a quota 1,066 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen risale in area 135,7. Tra le materie prime, il petrolio si muove in flessione con il Brent (-0,7%) a 82,1 dollari e il Wti (-0,9%) a 76,6 dollari.

Il tutto dopo le seguenti chiusure ieri a Wall Street: Nasdaq (-0,8%), S&P500 (-0,6%) e Dow Jones (-0,4%).