Mercati – Si intensificano le vendite dopo la Bce, Milano -3,1%

I listini europei peggiorano nel pomeriggio in scia ai toni delle banche centrali meno accomodanti delle attese e all’andamento in rosso di Wall Street.

A Milano il Ftse Mib cede il 3,1% in area 23.818 punti. In territorio negativo anche il Cac 40 di Parigi (-3,3%), il Dax di Francoforte (-3,2%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,9%) e il Ftse 100 di Londra (-1%). Oltreoceano, il Nasdaq perde il 2,4%, lo S&P 500 il 2,2% e il Dow Jones il 2,1%.

L’Eurotower ha deciso di innalzare il costo del denaro di 50 punti base, con la previsione di ulteriori incrementi. In particolare, il Consiglio direttivo – si legge in una nota della Bce – ritiene che i tassi di interesse debbano ancora aumentare in misura significativa a un ritmo costante per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine.

Inoltre, aggiunge il comunicato – a partire dagli inizi di marzo 2023, il portafoglio del Programma di acquisto di attività (PAA) sarà ridotto a un ritmo misurato e prevedibile, in quanto l’Eurosistema reinvestirà solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Il ritmo di tale riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine del secondo trimestre del 2023 e verrà poi determinato nel corso del tempo.

La Bce ha rivisto “significativamente al rialzo” le proiezioni sull’inflazione, ora attesa all’8,4% nel 2022 e al 6,3% nel 2023, e che dovrebbe poi collocarsi al 3,4% nel 2024 e al 2,3% nel 2025. Riguardo il Pil, l’istituto stima una crescita del 3,4% nel 2022, dello 0,5% nel 2023, dell’1,9% nel 2024 e dell’1,8% nel 2025.

La Bank of England (BoE) ha alzato di 50 punti base il tasso di riferimento al 3,5%, massimo dall’ottobre 2008, per contenere l’inflazione che è vicina all’11% e nonostante un’economia britannica in via di recessione.

Un aumento analogo del costo del denaro a quello deciso dalla Fed nella riunione terminata ieri sera, con l’istituto che ha confermato l’intenzione di proseguire nel ciclo di strette monetarie e anticipato un picco dei tassi più alto di quanto previsto dai mercati.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro risale a quota 1,07 e il dollaro/yen avanza a 136,9, mentre la sterlina è in discesa a 1,23 sul biglietto verde.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund balza di 13 punti base in area 204, con il rendimento del decennale italiano al 4,16%.

Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,9%) a 81,9 dollari e il Wti (-1,1%) a 76,4 dollari, mentre la canadese TC Energy ha annunciato la riprese delle operazioni in una sezione dell’oleodotto Keystone.

Tornando a Piazza Affari, resiste solo Leonardo (+0,5%) mentre le vendite colpiscono tutti gli altri titoli del Ftse Mib.