I futures sull’azionario Usa cedono l’1-1,5%, preannunciando una partenza in rosso a Wall Street all’indomani della riunione della Federal Reserve che ha smorzato le speranze di un atteggiamento più accomodante nella politica monetaria.
Chiusura in ribasso ieri per i principali indici americani, appesantiti dai messaggi provenienti dal Fomc pur riuscendo a risalire dai minimi intraday. Il Nasdaq ha perso lo 0,8%, lo S&P 500 lo 0,6% e il Dow Jones lo 0,4%.
Come da attese, l’istituto di Washington ha alzato il costo del denaro di 50 punti base, confermando però l’intenzione di proseguire nel ciclo di strette monetarie e anticipando un picco dei tassi più alto di quanto previsto dai mercati.
Il chairman Jerome Powell ha ribadito la necessità di portare avanti la lotta all’inflazione nonostante i crescenti timori di recessione, smorzando le speranze di un possibile taglio dei tassi il prossimo anno.
Anche Bank of England e Bce hanno annunciato una stretta da mezzo punto percentuale, con l’Eurotower che ha alzato le previsioni sulla crescita dell’inflazione segnalando la possibilità di intensificare l’inasprimento monetari.
Sul fronte macro, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti a settembre sono diminuite più delle attese, segnando un -0,6% su base mensile rispetto al -0,2% previsto dal consensus e dopo l’incremento dell’1,3% del mese precedente.
Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazioni, invece, si sono attestate a 211 mila unità, al di sotto delle 232 mila attese dagli analisti e alle 231 mila della rilevazione precedente.
Tornando a Wall Street, nel premarket Tesla cede oltre il 2,5% dopo che Elon Musk ha venduto circa 22 milioni di azioni del produttore di auto elettrica per un valore complessivo di circa 3,6 miliardi di dollari.