Dalla lettura dei dati di Eurocontrol, organizzazione continentale per la sicurezza del traffico aereo, emerge che a novembre 2022 le rotte di sorvolo dello spazio aereo italiano (con o senza scalo) hanno registrato una flessione dello 0,9%, rispetto a novembre 2019, l’ultimo anno pre-Covid.
L’aggregato da inizio 2022 mostra un calo del 5,1% rispetto ai primi undici mesi del 2019, in miglioramento rispetto al -5,4% misurato nel confronto tra il periodo gennaio-ottobre 2022 e i corrispondenti dieci mesi del 2019.
Numeri che consentono di confermare, dunque, le previsioni di chiudere il 2022 con il 95% del traffico aereo recuperato.
Anche i corrispondenti dati europei confermano un miglioramento del trend, seppure a un ritmo più contenuto rispetto alla performance italiana. A livello continentale, infatti, il gap tra i primi undici mesi del 2022 e il corrispondente periodo del 2019 è ancora pari al 13% (-13,4% a ottobre). Il dato puntuale di novembre in Europa si attesta invece a -7,4%, a fronte del -6,7% di ottobre.
Nel complesso, i numeri continuano a indicare una progressiva normalizzazione del traffico, sempre più vicino ai livelli pre-pandemia. Le prospettive restano positive, al netto di eventuali fattori esogeni come nuove ondate di Covid o un aggravarsi delle tensioni geopolitiche internazionali.
Si ricorda che per ENAV le tariffe si basano su due parametri previsionali, i costi e il traffico. Il traffico di rotta è calcolato in termini di unità di servizio, una misura convenzionale ponderata che tiene conto del peso dell’aeromobile al decollo e della distanza percorsa dall’aeromobile.
Grazie a uno schema normativo che ripartisce il rischio tra Enav e le aviolinee, l’esposizione di Enav al rischio traffico viene ridotta al minimo. Gli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni di traffico vengono infatti bilanciati alla fine di ogni anno attraverso meccanismi di aggiustamento, il cosiddetto “balances”, sulle tariffe degli anni successivi.