Mercati asiatici – Prevale la debolezza in scia a Wall Street, resiste Hong Kong

Seduta all’insegna della debolezza per i principali listini asiatici dopo la chiusura in rosso di Wall Street.

In Cina, Shanghai viaggia a -0,3% e Shenzhen a -1% mentre Hong Kong resiste a +0,4%. In Giappone il Nikkei cede l’1,9% e il Topix l’1,2%.

Il sentiment resta appesantito dai toni delle banche centrali meno accomodanti delle attese.

Ieri la Bce ha deciso di alzare i tassi di 50 punti base, con la previsione di ulteriori incrementi. In particolare, il Consiglio direttivo – si legge in una nota dell’istituto – ritiene che i tassi di interesse debbano ancora aumentare in misura significativa a un ritmo costante per un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine.

Un intervento che si aggiunge a quello della Bank of England (BoE), che ha alzato di 50 punti base il tasso di riferimento al 3,5%, massimo dall’ottobre 2008, e a quello analogo, della Fed annunciato mercoledì sera.

Gli investitori restano in generale preoccupati per la recessione diffusa che potrebbe essere causata dalle misure restrittive messe in campo dalle banche centrali per contenere l’inflazione.

In Cina, intanto, se da un lato il sentiment beneficia dell’annuncio di nuove misure per il settore immobiliare e del cambio di strategia deciso dal leader Xi Jinping, che optato per l’abbandono della politica zero -covid e lo stop al conteggio degli asintomatici, dall’altro lato continuano a pesare i timori legati al forte aumento dei contagi e alle conseguenze sull’economia.

Sul forex, il cambio euro/dollaro risale a 1,065 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen ridiscende in area 137,3. Tra le materie prime, il petrolio si muove in frazionale ribasso con il Brent (-0,2%) a 81,1 dollari e il Wti (-0,3%) a 75,9 dollari.

Il tutto dopo ieri a Wall Street il Nasdaq ha ceduto il 3,2%, lo S&P500 il 2,5% e il Dow Jones il 2,2%.