Mercati asiatici – Vendite diffuse e vola lo yen dopo mossa a sorpresa della Banca del Giappone

Vendite diffuse sui principali listini asiatici dopo la chiusura debole di Wall Street e in scia alle decisioni delle banche centrali di Giappone e Cina.

Shanghai cede lo 0,9% e Shenzhen l’1% mentre Hong Kong lascia sul terreno l’1,7%. Il Nikkei è in rosso del 2,5% e il Topix dell’1,5%.

La Banca del Giappone ha inaspettatamente modificato i controlli sui rendimenti obbligazionari permettendo ai tassi di interesse a lungo termine di aumentare ulteriormente. L’obiettivo è quello di migliorare il funzionamento del mercato e incoraggiare una formazione più agevole dell’intera curva dei rendimenti, pur mantenendo condizioni finanziarie accomodanti.

Nel dettaglio, l’istituto ha deciso di consentire al rendimento obbligazionario a 10 anni di oscillare di 50 punti base su entrambe direzioni del suo target dello 0%, un range più ampio del precedente di 25 punti base.

Ha mantenuto il suo tasso di riferimento ai minimi storici e ha dichiarato che aumenterà drasticamente gli acquisti di obbligazioni.

La Banca centrale cinese ha invece mantenuto il tasso di prestito a un anno al 3,65% e quello a cinque anni al 4,30%, in linea con le attese degli analisti.

Sullo sfondo continuano intanto a pesare i timori legati all’aumento dei contagi a seguito dell’allentamento della rigida politica zero-covid e delle riaperture.

Sul forex, il cambio euro/dollaro oscilla a 1,06 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen crolla in area 133. Tra le materie prime, il petrolio si muove in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 80 dollari e il Wti (+0,4%) a 75,7 dollari al barile.

Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Nasdaq ha ceduto l’1,5%, lo S&P500 lo 0,9% e il Dow Jones lo 0,5%.