Wall Street prosegue la fase di correzione scendendo per la quarta seduta consecutiva e tentando con scarso successo di rimbalzare durante la giornata. Gli indici sono trascinati al ribasso dalla debolezza del settore tecnologico nel quale molti titoli continuano a registrare nuovi minimi pluriennali. Il tutto avviene in assenza di particolari notizie macroeconomiche e con scarsa liquidità sui mercati per il periodo pre festivo.
Ancora una volta la discesa più rilevante è quella del Nasdaq (-1,5%), seguito dal Russell 2000 (-1,4%), mentre lo S&P500 (-0,9%) ed il Dow Jones (-0,5%) riescono a limitare i danni al di sotto del punto percentuale con l’indice dei 500 titoli principali che in quattro sedute ha ceduto il sette per cento.
Amazon perde oltre il tre per cento e scende ai livelli del marzo 2020.
VIX in calo di un punto percentuale a 22,45 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti si impennano riducendo il gap con quelli europei, già in rialzo da diverse sedute. Il Tbond risale di diciannove punti base al 3,67%.
Tra le materie prime giornata positiva per il petrolio il quale guadagna l’uno per cento chiudendo a 75,5 dollari al barile.
Tra i metalli preziosi oro ed argento riescono a difendersi limitando la discesa entrambi a poco più di mezzo punto percentuale. Ancora in difficoltà il palladio che cede invece ancora il due per cento.
Sul mercato valutario, il dollaro si mantiene stabile terminando a 1,058 nei confronti della moneta unica, mentre scivola il rublo (-4,5%) a 67,5 rispetto al biglietto verde.