Mercati USA – Timido tentativo di rimbalzo

Wall Street tenta una reazione che riesce per ora almeno nell’intento di interrompere la striscia negativa di quattro sedute consecutive, dall’esito piuttosto doloroso. I listini ondeggiano per tutta la seduta in uno stretto corridoio terminando in rialzo di pochi decimi di punto percentuale a metà tra i massimi ed i minimi realizzati intraday.

Il bilancio definitivo vede il Nasdaq invariato, ancora incapace di mettere a segno un corposo rimbalzo, mentre lo S&P500, il Dow Jones ed il Russell 2000 guadagnano rispettivamente uno, tre e cinque decimi di punto percentuale.

Ieri è stata ancora una seduta difficile per Tesla che ha ceduto un altro otto per cento facendo registrare nuovi minimi da ottobre 2020.

VIX in calo di quattro punti percentuali a 21,5 punti.

Mezzo terremoto invece sul mercato obbligazionario in scia alla decisione della Banca Centrale nipponica di alzare la banda di oscillazione del rendimento del decennale governativo, ormai indifendibile, dallo 0,25% allo 0,5%. La decisione ha provocato un rialzo dei rendimenti su scala planetaria con il Tbond che immediatamente era già salito al 3,67% per poi chiudere la giornata al 3,69%.

Tra le materie prime giornata positiva per il petrolio il quale guadagna l’uno per cento chiudendo a 76,5 dollari al barile.

Prosegue il momento favorevole anche dei due principali metalli preziosi –  oro ed argento – con il primo che guadagna l‘uno e mezzo per cento ed il secondo oltre il quattro.

Sul mercato valutario, il dollaro torna a scivolare fermandosi a 1,062 nei confronti della moneta unica, mentre si rafforza lo Yen che risale fino a 132 rispetto al biglietto verde, il livello dello scorso maggio.