Mercati – Europa amplia le vendite con Milano a -1,1%

I listini europei proseguono la seduta ampliando le vendite, dopo l’apertura in calo di Wall Street in scia alla revisione al rialzo del Pil Usa del terzo trimestre, che ha riacceso le preoccupazioni sul rischio di ulteriori aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

A Milano il Ftse Mib cede l’1,1% in area 23.838 punti. Vendite anche sul Dax di Francoforte (-1,3%), il Cac 40 di Parigi (-1,1%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%). Oltreoceano, il Nasdaq lascia sul terreno il 2,1%, lo S&P 500 l’1,6% e il Dow Jones l’1,2%.

I volumi di scambio sui mercati cominciano ad assottigliarsi in linea al tipico andamento di fine anno, con gli operatori intenti a valutare le ultime indicazioni provenienti dai dati macroeconomici e sul fronte della politica monetaria.

Sul fronte macro, la lettura finale del Pil Usa del 3Q22 è stata rivista al rialzo al 3,2% dal 2,9% della stima precedente, alimentando i timori che la Fed abbia ancora molta strada da fare per raffreddare l’inflazione mantenendo una politica monetaria aggressiva.

Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, invece, si sono attestate a 216 mila unità, al di sotto delle 222 mila unità previste dal consensus e poco sopra le 214 mila della rilevazione precedente.

In tema banche centrali, in un’intervista a Le Monde il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, ha dichiarato che contro un’inflazione che rimane ben al di sopra dell’obiettivo di medio periodo, Francoforte non ha altra scelta che agire.

“Riteniamo che nel corso dei prossimi due o tre mesi l’inflazione sarà intorno al suo livello attuale e poi nel secondo trimestre 2023 vedrà un calo per attestarsi intorno al 7% entro la metà dell’anno, rimanendo al di sopra del nostro target di stabilità dei prezzi del 2% a medio termine”.

Intanto, sul Forex il biglietto verde recupera terreno nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro poco sopra quota 1,06. Il dollaro/yen si mantiene in area 132,3, con la moneta nipponica comunque impostata per registrare il maggior guadagno settimanale da agosto.

Tra le materie prime, le quotazioni del greggio sono in rialzo per il quarto giorno consecutivo, con il Brent (+1%) a 83 dollari e il Wti (+0,8%) a 78,9 dollari all’indomani della diminuzione delle scorte Usa evidenziata dai dati settimanali Eia.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund avanza in area 212 punti base (+2 bp), con il rendimento del decennale italiano in aumento di 10 punti base al 4,48%.

Tornando a Piazza Affari, respingono le vendite Saipem (+1%) e Tenaris (+0,1%), mentre la lettera colpisce soprattutto Iveco (-3,5%), Stellantis (-3%) e Stm (-2,7%).