Mercati – Wall Street trascina in rosso l’Europa, Milano chiude a -1,2%

Chiusura negativa per le borse europee, trascinate al ribasso dall’andamento in rosso di Wall Street dopo i dati sul Pil Usa che hanno riacceso le preoccupazioni sul mantenimento di un atteggiamento aggressivo sui tassi da parte della Federal Reserve.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un -1,2% a 23.813 punti. In calo anche il Dax di Francoforte (-1,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,9%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%) e il Ftse 100 di Londra (-0,4%).

Oltreoceano, il Nasdaq cede il 2,7%, lo S&P 500 l’1,8% e il Dow Jones l’1,4%, con il listino tecnologico appesantito dal warning di Micron Technology che penalizza il settore dei semiconduttori.

Gli ultimi dati macroeconomici provenienti dagli Usa sembrano confermare la tesi della Fed secondo cui l’economia americana è abbastanza robusta da sostenere una politica monetaria restrittiva.

La revisione al rialzo del Pil Usa del terzo trimestre, dal 2,9% della seconda stima preliminare al 3,2%, ha infatti sottolineato la resilienza dell’economia, alimentando i timori sul rischio che la banca centrale abbia ancora molta strada da fare nella lotta al carovita.

Sempre in tema banche centrali, in un’intervista a Le Monde il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, ha dichiarato che contro un’inflazione che rimane ben al di sopra dell’obiettivo di medio periodo, Francoforte non ha altra scelta che agire.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro è tornato poco sotto quota 1,06 mentre il dollaro/yen viaggia 132,3. Tra le materie prime poco mosse le quotazioni del greggio con il Brent (-0,1%) a 82,2 dollari e il Wti (+0,1%) a 78,4 dollari, cancellando i guadagni della mattinata.

Sull’obbligazionario, infine, stabile lo spread Btp-Bund a 209 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,46%.

Tornando a Piazza Affari, hanno resistito in positivo solo Saipem (+0,7%) e Buzzi Unicem (+0,1%), mentre le vendite hanno colpito soprattutto Iveco (-4,5%), Stm (-3,6%), Stellantis (-3,1%), Amplifon (-2,3%) e Interpump (-2,2%).