Il rimbalzo di Wall Street dura solo lo spazio di una seduta con gli indici che si inabissano in scia alla revisione al rialzo del Pil Usa del terzo trimestre che ha alimentato i timori su ulteriori strette monetarie da parte della Federal Reserve.
Unica nota positiva è il mini rally finale di quasi un punto percentuale che consente ai listini di evitare una più pesante débacle.
Il più penalizzato risulta il Nasdaq il quale cede il 2,2%, seguito dallo S&P500 (-1,4%), dal Russell 2000 (-1,3%) e dal Dow Jones (-1%).
Ancora pesanti cali per Tesla (-9%) che porta la sua discesa al 80% rispetto al massimo storico di inizio anno, Nvidia (-7%) e Amazon (-3,5%), quest’ultima ai minimi dal 2020.
VIX in risalita di quasi il dieci per cento a 22 punti.
Calma piatta sul mercato obbligazionario con i rendimenti del decennale governativo che restano stabili al 3,69%.
Tra le materie prime nuova giornata positiva del petrolio il quale tenta inizialmente un allungo verso quota 80 dollari al barile, ma viene respinto nel finale chiudendo invariato a $77,5.
Giornata di consolidamento anche per i due principali metalli preziosi – oro ed argento – i quali chiudono rispettivamente con un calo di uno e due punti percentuali.
Sul mercato valutario, il dollaro si rafforza in qualità di bene rifugio salendo a 1,058 nei confronti della moneta unica.