Mercati – Europa chiude in rosso il 2022, Ftse Mib -13% nell’anno

Chiusura in rosso per le borse europee, trascinate al ribasso nel finale dall’andamento negativo di Wall Street nell’ultima seduta di quello che è stato il peggior anno da oltre un decennio per azionario e obbligazionario globali.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un -1,5% a 23.706 punti. In calo anche il Cac 40 di Parigi (-1,5%), il Dax di Francoforte (-1,1%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,8%).

Oltreoceano, il Nasdaq cede lo 0,9%, S&P 500 lo 0,8% e Dow Jones lo 0,7%. In particolare, il listino tecnologico nel 2022 ha perso oltre un terzo del proprio valore, dimostrandosi il più vulnerabile ai rialzi dei tassi di interesse.

Il bilancio complessivo dell’anno vede il Ftse Mib in calo del 13,3%, il Dax del 12,3%, il Cac 40 di Parigi del 9,5% e l’Ibex 35 di Madrid del 5,6%. Unico segno positivo il Ftse 100 di Londra, in rialzo dello 0,9%.

Il 2022 è stato condizionato dai timori legati alle pressioni inflazionistiche, dalle aggressive campagne restrittivi delle banche centrali, dallo scoppio della guerra in Ucraina e, negli ultimi giorni, dalla nuova ondata del Covid in Cina.

Preoccupa, infatti, l’impennata dei contagi nella seconda economia mondiale in seguito all’allentamento delle restrizioni, i cui effetti sulla crescita di Pechino saranno tutti da valutare e tra i timori di una nuova diffusione a livello globale.

Intanto sul Forex il biglietto verde si indebolisce nei confronti delle altre valute, scivolando sui livelli più bassi da giugno. Il cambio euro/dollaro risale a 1,068, mentre il dollaro/yen torna sotto quota 132.

Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,8%) a 84,1 dollari e il Wti (+0,6%) a 78,9 dollari, dopo le perdite degli ultimi giorni in scia ai timori che l’aumento di infezioni in Cina rallenti la domanda del maggior importare di petrolio al mondo.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale di circa sei punti base in area 211, con il rendimento del decennale italiano al 4,68%.

Tornando a Piazza Affari, in calo tutto il Ftse Mib, con Tim (-3,8%) a guidare i ribassi dopo la fumata grigia al tavolo del governo con Cdp e Vivendi sul futuro della cosiddetta rete nazionale. Vendite in particolare anche su Interpump (-2,6%), Terna (-2,6%) e Snam (-2,4%).