Chiusura incerta per le borse europee mentre Wall Street si mantiene in territorio negativo.
A Milano il Ftse Mib ha archiviato la seduta a -0,1% a 24.833 punti, cauto come il Ftse 100 di Londra (+0,6%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,6%), il Dax di Francoforte (-0,4%) e il Cac 40 di Parigi (-0,2%). A Wall Street il Nasdaq, lo S&P500 e il Dow Jones cedono tra l’1 e l’1,2%.
Dall’agenda macroeconomica odierna sono emerse una stima ADP di dicembre oltre le attese a 235mila nuovi impieghi rispetto ai 150mila consensus e un calo delle richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione, risultate inferiori alle attese a 204mila unità.
Letture che, in attesa del job report di domani, confermano la solidità del mercato del lavoro americano, alimentando la speculazioni che la Federal Reserve potrà continuare a aumentare i tassi.
Incertezze ulteriormente rafforzate dalle ultime dichiarazioni hawkish dei policy marker della banca centrale americana, tra i quali il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, secondo cui l’istituto ha ancora “molto lavoro da fare” per domare l’inflazione.
Sempre sul fronte macro, stamane, nel Vecchio Continente è emerso un rallentamento del CPI armonizzato UE dell’Italia in linea con le attese a +0,2% m/m e +12,3% a/a mentre a livello di Eurozona si sono rilevati per novembre prezzi alla produzione ancora in frenata con letture sotto le attese a -0,9% m/m e +27,1% su base annua.
Nel Regno Unito, a dicembre la lettura finale dell’indice Pmi Servizi ha registrato un valore di 49,9 punti, poco al di sotto della rilevazione preliminare e del consensus, entrambi a 50 punti. L’indice Pmi Composito si è attestato a 49 punti, in linea con il dato preliminare e la stima degli analisti.
Resta monitorato, infine, il fronte geopolitico dopo che il presidente russo Putin ha ordinato il cessate il fuoco in Ucraina per il Natale ortodosso tra il 6 e il 7 gennaio.
Sul Forex il cambio euro/dollaro scivola in area 1,052 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen balza a quota 133,5. Tra le materie prime, il petrolio viaggia in rialzo con il Brent a 79,1 dollari (+1,6%) e il greggio a 74,1 dollari al barile (+1,7%).
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si attesta a 203 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,33%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Tenaris (+2,9%), CNH (+1,5%) e Interpump (+1,2%) mentre arretrano Hera (-3,4%), Amplifon (-2,7%) e Prysmian (-2,3%).