La scorsa settimana il settore commercio ha chiuso a +2,6% rispetto al +9,8% del corrispondente europeo e al +6,2% del Ftse Mib.
Chiusura di ottava al rialzo per le Borse europee mentre stavano accelerando gli acquisti a Wall Street nel giorno del job report. A Milano, il Ftse Mib ha archiviato la seduta di venerdì con un +1,4% a 25.180 punti, al top da marzo, ben intonato come il Cac 40 di Parigi (+1,5%), il Dax di Francoforte (+1,2%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,9%). Oltreoceano lo S&P500, il Dow Jones e il Nasdaq guadagnato l’1,8%. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund ha terminato l’ottava sui 199 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,21%.
Tra le Big Campari ha registrato un +3,2% mentre tra le Mid Cap Marr ha chiuso a +6,8% e Autogrill a +1,5%.
Infine, tra le Small, le performance migliori sono state quelle di Newlat (+3,1%) e Unieuro (+2,9%) mentre le peggiori sono state di Central del Latte d’Italia (-2,4%) e Bioera (-5,0%).
Al 30 novembre 2022 l’indebitamento finanziario netto del gruppo Bioera era pari a circa 3 milioni, con un incremento di 297mila euro rispetto alla precedente informativa al 31 ottobre.
B.F. (+0,5%) ha reso noto che, avendo superato la soglia di capitalizzazione di 500 milioni per tre anni consecutivi (2020-2021-2022), non è più qualificabile come “PMI” (Piccola e Media Impresa).
In ottemperanza alla richiesta della Consob avanzata il 26 giugno 2020, ePrice (flat) ha informato che che l’indebitamento finanziario netto del gruppo a fine novembre 2022 era pari a 5,8 milioni (5,8 milioni escludendo impatto IFRS 16), sostanzialmente stabile rispetto a fine ottobre 2022.
Valsoia (+0,4%) ha riportato le informazioni essenziali aggiornate relative al patto parasociale di covendita originariamente sottoscritto il 3 settembre 2009 da Lorenzo Sassoli de Bianchi e da Ruggero Ariotti, più volte successivamente modificato.