Mercati asiatici – Seduta mista, resiste il Giappone

Seduta contrastata per i principali listini asiatici, in scia all’andamento misto di Wall Street.

In Cina, Shanghai e Shenzhen viaggiano rispettivamente a -0,2% e +0,3%, mentre Hong Kong cede lo 0,4%. In Giappone, Nikkei avanza dello 0,8% e Topix dello 0,3%.

Gli investitori sono in attesa della pubblicazione del dato sull’inflazione Usa nel mese di dicembre e dell’avvio della stagione delle trimestrali societarie, entrambe previste per la fine della settimana con le principali banche americane.

Nonostante l’ottimismo degli operatori, che sperano in una rapida fine degli aggressivi aumenti dei tassi, i funzionari della Fed affermano che i tassi dovranno rimanere elevati per un lungo periodo di tempo per porre fine alla pressione al rialzo sui prezzi.

Lunedì infatti il presidente della Fed di San Francisco Mary Daly ha dichiarato che si aspetta che la banca centrale alzi i tassi oltre il 5%. Il suo omologo di Atlanta, Raphael Bostic, ha affermato che i responsabili politici dovrebbero superare il 5% all’inizio del secondo trimestre e poi rimanere in attesa per “molto tempo”.

Intanto, sul fronte macro, in Giappone a dicembre l’indice dei prezzi al consumo nella regione di Tokyo è aumentato del 4% annuo, in linea alle attese, dopo il +3,7% di novembre (rivisto da +3,8%). L’inflazione core ha riportato una variazione positiva del 4% su base annua, al di sopra del consensus (+3,8%) e del +3,6% del mese precedente.

Sul forex, il cambio euro/dollaro scende a quota 1,073 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale in area 132. Tra le materie prime, flette il petrolio con il Brent (-0,4%) a 79,3 dollari e il Wti (-0,4%) a 74,3 dollari al barile.

Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Nasdaq ha guadagnato lo 0,6%, mentre il Dow Jones ha ceduto lo 0,3% e lo S&P500 lo 0,1%.