Mercati – Europa prende fiato dopo il rally di inizio 2023, Milano chiude a -0,1%

Chiusura debole per le borse europee, mentre prosegue poco mossa la seduta di Wall Street dopo l’intervento del presidente della Federal Reserve Jerome Powell al Simposio della Riksbank a Stoccolma.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un -0,1% a 25.364 punti. In ribasso anche il Cac 40 di Parigi (-0,6%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e il Dax di Francoforte (-0,1%), mentre ha chiuso sopra la parità l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%).

Powell ha riaffermato la necessità di misure impopolari per contrastare l’inflazione, sottolineando l’importanza di una Fed indipendente, senza però affrontare direttamente la questione dei tassi di interesse.

Ieri, invece, Raphael Bostic e Mary Daly, a capo rispettivamente della Fed di Atlanta e della Fed di San Francisco, hanno detto di prevedere che i tassi saliranno di oltre il 5% e che ci rimarrano “per un po’ di tempo”.

Il tutto in attesa del report di dicembre sui prezzi al consumo negli Stati Uniti in uscita giovedì, in vista della riunione della banca centrale Usa in programma tra il 31 gennaio e l’1 febbraio da cui è attesa una stretta di 50 o 25 punti base.

Intanto, la Banca mondiale ha tagliato le stime sulla crescita mondiale nel 2023 a +1,7% dal +3% previsto a giugno, a causa della persistente inflazione, dell’aumento dei tassi di interesse e degli effetti della guerra in Ucraina. Per l’Eurozona è ora attesa una crescita zero (1+1,9% la stima di giugno).

Sul Forex il biglietto verde recupera terreno nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro a 1,073 e il dollaro/yen risalito a 132,2. Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,5%) a 80 dollari e il Wti (+0,7%) a 75 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund arretra di circa cinque punti base a 190 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,21%.

Tornando a Piazza Affari, bene Poste Italiane (+1,2%), Intesa SP (+1%), Generali (+0,9%) e Iveco (+0,9%), mentre le vendite hanno colpito in particolare Moncler (-1,5%), Campari (-1,3%), Prysmian (-1,3%), Ferrari (-1,2%) ed Enel (-1,1%).