Mercati Usa – L’inflazione di dicembre continua ad alimentare il rally

Wall Street prosegue la fase rialzista agevolata dal dato sui prezzi al consumo a dicembre che risulta in linea con le previsioni, ma in calo su base annua. Per quanto il livello dell’inflazione sia ancora molto elevato, i mercati credono in una pronta inversione della politica monetaria da parte della Federal Reserve ed anticipano il movimento rialzista il quale sarà messo oggi ad ulteriore prova con la pubblicazione delle trimestrali di quattro tra le principali, per dimensione, banche del Paese.

Svetta il Russell 2000 (+1,7%), mentre più tenui sono stati i progressi sia del Dow Jones che del Nasdaq, entrambi del +0,6%, che dello S&P500 (+0,3%).

Tra i titoli guida da segnalare solo il rialzo di circa il tre per cento di Nvidia e AMD in scia al produttore di semiconduttori taiwanese TMSC che brilla (+8%) per una trimestrale molto solida.

Convincenti anche i dati della due compagnie aeree – American e United – che salgono rispettivamente del dieci per cento e del sette e mezzo.

VIX in crollo verticale (-10%) a 18,8 punti e al di sotto di quota venti dopo diversi mesi.

Sul mercato obbligazionario tornano a scendere i rendimenti sulla parte lunga della curva dei tassi di interesse con il Tbond che cede nove punti base al 3,45%.

Tra le principali materie prime continua la corsa del petrolio (+1%), frenata tuttavia nel finale. L’oro nero chiude comunque al di sopra dei 78 dollari al barile. Prosegue senza interruzione anche il rialzo del rame il quale avanza di un altro punto percentuale.

Giornata frizzante anche per i due principali metalli preziosi che apprezzano la discesa dell’inflazione domestica. L’oro termina in progresso di quasi un punto percentuale superando la soglia dei 1.900 dollari l’oncia, per la prima volta da inizio anno, mentre l’argento guadagna più di un punto ma fatica a superare la barriera dei $24.

Sul mercato valutario, il dollaro scivola praticamente di una intera figura  nei confronti della moneta unica a 1,085, nuovo minimo dal marzo 2020, e sprofonda a 129 rispetto allo yen.