Sciuker Frames – La stretta Ue sulla transizione energetica delle case rafforza la strategia del Gruppo

L’Europa ha avviato l’iter che dovrebbe portare entro metà marzo alla pubblicazione del testo della direttiva per l’efficientamento energetico degli edifici, con una nuova stretta che prevede entro il 2030 il passaggio di tutte le abitazioni alla classe energetica E. Solo in Italia, oggi circa il 60% degli immobili residenziali si colloca tra la classe F e G. In tale contesto SCK Group offre i prodotti che in modo più immediato consentono il miglioramento della classe energetica. Si tratta in un patrimonio immobiliare stimato in oltre 20 milioni di edifici, per un mercato potenziale da 16 miliardi di euro.

L’Unione europea è al lavoro su una nuova stretta sulle emissioni legate ai consumi delle abitazioni, con la direttiva per l’efficientamento energetico degli edifici che dovrebbe vedere il primo via libera nelle prossime settimane.

In base alle ultime modifiche si prevede che entro il 2030 tutti gli immobili residenziali debbano essere in classe energetica E, rispetto a un percentuale di circa il 60% degli edifici in Italia che si colloca oggi tra la classe F e G. Entro il 2033 la direttiva impone poi il passaggio obbligato alla classe D.

Un passaggio che necessita una riduzione dei consumi energetici di circa il 25% e per cui servono interventi mirati tra cui: cappotto termico interno o esterno, sostituzione degli infissi, nuova caldaia a condensazione.

Gli edifici sono infatti responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas a effetto serra nell’Ue e il 75% di essi è inefficiente dal punto di vista energetico. Ridurre queste emissioni rappresenta quindi un passaggio fondamentale per conseguire la neutralità climatica entro il 2050.

Una transizione che coinvolgerà anche l’Italia, paese che conta un parco immobili vecchio e una grande diffusione della proprietà immobiliare, e che conferma la strategia di SCK Group, tra i precursori nella riqualificazione energetica degli edifici.

La società, infatti, aveva letto in anticipo l’importanza della sostenibilità delle abitazioni iniziando già molti anni fa a produrre infissi sostenibili dalle alte performance energetiche, ponendosi poi con l’ultimo piano industriale l’obiettivo di diventare il primo polo di infissi e schermature solari dal design Made in Italy.

La nuova normativa conferma la strategia del Gruppo

“Alla presentazione dell’aggiornamento del nostro Piano Industriale lo scorso 25 ottobre avevamo già anticipato come il megatrend secolare della riqualificazione energetica degli edifici residenziali costituisse la chiave di lettura del futuro del nostro business” dichiara l’Amministratore delegato di SCK Group, Marco Cipriano.

“In alcuni passaggi avevamo evidenziato come l’interesse pubblico, e quindi gli impianti normativi (prima internazionali, poi nazionali), già prevedessero degli step obbligatori verso il miglioramento delle classi energetiche”.

Diverse ricerche di mercato, infatti, hanno evidenziato come la sensibilità degli individui rispetto al vivere green si confermi totalmente trasformata, con oltre il 40% della popolazione che è intenzionata a riqualificare energeticamente la propria abitazione nei prossimi 3-5 anni.

“Questa nuova direttiva UE accelera ancora di più il processo di riqualificazione energetica introducendo l’obbligatorietà dei privati cittadini europei di investire in efficientamento energetico”.

Un processo che vede il nostro Paese ancora indietro sulla tabella di marcia, con solo l’1% del patrimonio abitativo inquinante efficientato fino ad ora, nonostante gli incentivi fiscali concessi dallo Stato.

“In tale contesto SCK Group offre i prodotti che in modo più immediato consentono il miglioramento della classe energetica; sarebbe sufficiente l’immediata sostituzione degli infissi per tutte le abitazioni in classe F o G entro il 2030” spiega l’AD.

“Stiamo parlando di un patrimonio immobiliare stimato in 21,2 milioni di abitazioni che, con una media di 6 finestre ad abitazione, comporterebbero la produzione 127,5 milioni di finestre nei prossimi 8 anni. Un mercato potenziale da 16 miliardi di euro”.

I target del Piano Industriale al 2024

Appare evidente, quindi, come il business del Gruppo campano si inserisca all’interno di un megatrend di crescita ultradecennale, prevista in continua ascesa anche grazie alla green wave che ormai ha subito un’accelerazione definitiva.

Un mercato potenziale che garantisce importanti opportunità di sviluppo, alla luce delle quali la società ha recentemente aggiornato i target del proprio piano industriale con l’incremento delle stime di fatturato ed Ebitda.

Nel dettaglio, il valore della produzione è ora atteso a 175 milioni nel 2022 (+14% rispetto alla precedente stima di 153 milioni), per poi salire a 224 milioni nel 2023 (+9% rispetto alla precedente stima di 205 milioni) e a 278,8 milioni nel 2024 (+20% rispetto alla precedente stima di 231,9 milioni).

A livello di redditività, l’Ebitda è previsto a 42,5 milioni nel 2022 (+10% rispetto alla precedente stima di 38,1 milioni), a 55,4 milioni nel 2023 (+5% rispetto alla precedente stima di 52,8 milioni) e a 70 milioni nel 2024 (+17% rispetto alla precedente stima di 58,2 milioni).

Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta è prevista positiva per 14,3 milioni nel 2022 (12,6 milioni la precedente stima) dopo il pagamento di 6 milioni di dividendi, per poi migliorare ulteriormente a 48 milioni nel 2023 (38,4 milioni la precedente stima) e a 82 milioni nel 2024 (67,5 milioni la precedente stima).

Un trend di crescita esponenziale

Il tutto dopo aver registrato negli ultimi anni una fortissima crescita dei risultati, con il 2022 che, nelle stime della società, dovrebbe essersi chiuso con un ulteriore aumento dei ricavi del 75% dopo aver più che quintuplicato il fatturato nel 2021 superando la soglia dei 100 milioni.

“La nostra storia di crescita parla chiaro, essendo passati da circa 10 milioni di fatturato quando ci siamo quotati (nel 2018) ai 175 milioni che ci aspettiamo per la chiusura del 2022” afferma Cipriano.

Un trend che sembra destinato a proseguire anche nei prossimi anni, alla luce delle normative sulle emissioni sempre più stringenti e della crescente attenzione delle persone alle tematiche ambientali.

“Il contesto regolamentare, ma anche e soprattutto la sempre maggiore sensibilità dei cittadini al vivere in una casa a basso impatto ambientale, offrono un quadro decisamente ideale per lo sviluppo del nostro percorso di crescita” conferma l’Ad.

Il focus del Gruppo è quindi rivolto a portare avanti l’importante piano di investimenti per finanziare il proseguo della crescita esponenziale registrata negli ultimi tre anni, con risorse pari a oltre 40 milioni tra il 2022 e il 2024 destinate allo sviluppo organico.

“Siamo concentrati sull’execution del Piano Industriale tra l’implementazione delle capex pianificate e le operazioni di M&A che potrebbero addirittura accelerare il percorso di crescita organica”.

“La strategia resta saldamente quella di continuare ad affermarsi quali leader della transizione energetica e per farlo, se da un lato dobbiamo incrementare la produttività e l’efficienza, dall’altro è necessario continuare a dedicare tempo e risorse per la crescita culturale del gruppo e dei dipendenti”.

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