Dalla lettura dei dati di Eurocontrol, organizzazione continentale per la sicurezza del traffico aereo, si apprende che a dicembre 2022 le rotte di sorvolo dello spazio aereo italiano (con o senza scalo) hanno registrato un recupero pressoché totale (-0,4%) sullo stesso mese del 2019, l’ultimo anno pre-Covid.
L’aggregato complessivo del 2022 mostra un calo del 4,8% rispetto al 2019, in miglioramento rispetto al -5,1% misurato nel confronto tra il periodo gennaio-novembre 2022 e i corrispondenti undici mesi del 2019.
Anche i corrispondenti dati europei confermano un miglioramento del trend, seppure a un ritmo più contenuto rispetto alla performance italiana. A livello continentale, infatti, il gap tra i dodici mesi del 2022 e il 2019 è ancora pari al 12,4% (-13% a novembre). Il dato puntuale di dicembre in Europa si attesta invece a -5,5%, a fronte del -7,4% di novembre.
Nel complesso, i numeri continuano a indicare una progressiva normalizzazione del traffico, sempre più vicino ai livelli pre-pandemia. Le prospettive restano positive, al netto di eventuali fattori esogeni come nuove ondate di Covid o un aggravarsi delle tensioni geopolitiche internazionali.
Si ricorda che per ENAV le tariffe si basano su due parametri previsionali, i costi e il traffico. Il traffico di rotta è calcolato in termini di unità di servizio, una misura convenzionale ponderata che tiene conto del peso dell’aeromobile al decollo e della distanza percorsa dall’aeromobile.
Grazie a uno schema normativo che ripartisce il rischio tra Enav e le aviolinee, l’esposizione di Enav al rischio traffico viene ridotta al minimo. Gli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni di traffico vengono infatti bilanciati alla fine di ogni anno attraverso meccanismi di aggiustamento, il cosiddetto “balances”, sulle tariffe degli anni successivi.